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Il film Black Box, diretto da Yann Gozlan e in onda su Rai 4, affronta un tema affascinante e inquietante: il mistero delle scatole nere. Questi dispositivi, che tutti conosciamo, racchiudono segreti vitali per comprendere le dinamiche di un disastro aereo. La trama ruota attorno a Mathieu Vasseur, un giovane tecnico della BEA, che si trova a dover indagare su un incidente aereo avvenuto tra Dubai e Parigi. La sua missione non è solo quella di scoprire cosa sia andato storto, ma anche di affrontare le sue ossessioni personali.
Mathieu si immerge in un mondo di ipotesi e teorie, cercando di decifrare i dati delle scatole nere. Le domande si moltiplicano: è stato un errore umano, un guasto tecnico o un atto terroristico? La tensione cresce mentre il protagonista si rende conto che la verità è più complessa di quanto avesse immaginato. Gozlan, il regista, ha dichiarato che il film non è solo un thriller, ma anche una riflessione sul conflitto tra uomo e macchina, un tema di grande attualità.
Le scatole nere, nonostante il loro nome, sono in realtà di colore arancione e servono a registrare informazioni cruciali durante il volo. La loro analisi può rivelare le ultime parole dei piloti e le condizioni di volo prima di un incidente. Gozlan ha voluto esplorare questo microcosmo, portando il pubblico a riflettere su quanto accade realmente in cabina di pilotaggio. La rappresentazione della figura di Mathieu, un tecnico meticoloso ma fragile, aggiunge un ulteriore strato di complessità alla narrazione, rendendo il film non solo un thriller avvincente, ma anche un profondo studio psicologico.