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La body neutrality viene spesso confusa con la body positivity, con cui sicuramente condivide le radici ma si differenzia per alcune cose provando anche a fare qualche passo in più, sempre in nome dell’inclusività, ma andando oltre a quel concetto di “bellezza” che ci è stato inculcato da una società con canoni estetici spesso inarrivabili, se non inesistenti.
È innegabile che la società odierna ci abbia abituato a modelli altissimi che hanno influenzato la nostra idea dell’estetica, portandoci a fare una distinzione tra cosa è considerato bello e cosa, invece, non bello. Cosa che spesso ha portato a quella che è stata definita come “malattia della bellezza”, che si traduce molto spesso in risultati disastrosi per corpo e psiche. Il movimento della body positivity si è impegnato molto nel combattere questi assurdi canoni, ma a portare una vera e propria rivoluzione del pensiero è stata la body neutrality.
La prima a parlarne è stata la life coach Anne Poities nel 2015, ma sono state tantissime le attiviste e le personalità del mondo del web e non solo che, dopo di lei, si sono fatte portavoce di questo messaggio che trova il suo focus non nell’estetica ma nelle importanti funzioni del nostro corpo. Come porci nei confronti di quelli che la società ci ha abituato a vedere come difetti o perfezione infatti, ce lo dice il nome stesso di questo particolare movimento, il cui scopo è quello di assumere una visione neutrale riguardo all’estetica, concentrandosi invece su tutto quello che il nostro corpo ci permette di fare.
Nonostante gli obiettivi di entrambi i movimenti siano estremamente nobili e volti al raggiungimento di una società davvero inclusiva, la body positivity e la body neutrality hanno una differenza sostanziale.
La prima infatti abbatte tutte quelle discriminazioni che riguardano taglia, colore della pelle e altri particolari considerati “indesiderati”, come cellulite, peli o macchie.
La seconda invece, va oltre al puro concetto di bellezza, spronandoci a pensare al nostro corpo esclusivamente come a ciò che ci permette di svolgere determinate funzioni, dalle più semplici alle più complesse e per questo meritevole di cura e rispetto a prescindere da forma, colore e tutti quegli altri particolari che lo caratterizzano.
Spesso tendiamo a darlo per scontato, ma sono moltissime le cose per cui dobbiamo essere grati al nostro corpo. Un discorso che, se ci si ferma sulla superficie, potrebbe sembrare puramente abilista, ma che in realtà nasconde un messaggio davvero importante ed estremamente inclusivo.
Dobbiamo essere grati al nostro corpo perché ci permette di fare cose come, correre, cucinare e gustare il buon cibo. Ci permette di dare la vita, di aiutare il prossimo, di pensare e di creare cose meravigliose e il fatto che una persona non possa fare una determinata cosa, come camminare per esempio, non può togliere importanza a tutte le altre cose che invece può essere in grado di fare.