Body shaming: cos’è e perchè va combattuto

Tag: donne
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Body shaming è un neologismo entrato nel nostro vocabolario ormai da diversi anni, ma il fenomeno cui si riferisce, per nulla positivo, esiste da sempre.

Body shaming è la pratica di commentare, giudicare e condannare il corpo e l’aspetto fisico delle persone. Il termine è, chiaramente, inglese: deriva da shame, parola che significa vergogna, ma anche dal verbo to shame, ossia “generare vergogna, umiliare”. In italiano potremmo tradurre dicendo che è il fenomeno con cui si fa vergognare qualcuno non perché abbia fatto qualcosa di sbagliato, ma per il suo corpo. Quando si utilizza questa espressione si inquadra infatti la tendenza, fortemente acuita dall’utilizzo dei social network, a giudicare, offendere o deridere una persona per una sua peculiarità fisica.

Body shaming: cos’è?

Il body shaming è essenzialmente una forma di bullismo a tutti gli effetti. Consiste nella derisione del corpo o dell’aspetto fisico di una persona. L’espressione inglese è composta da “body”, corpo, e “shaming”, l’atto di far vergognare o deridere qualcuno. Si tratta letteralmente di giudicare le forme del corpo delle persone, criticandole, in particolare attraverso il web e i social network, ma non solo.

Un comportamento inaccettabile, in cui spesso ci troviamo coinvolti anche “involontariamente”per la tendenza della nostra società a giudicare sulla base dell’aspetto fisico.

Già, perché anche quei commenti che ai più possono sembrare innocui, sono in realtà body shaming e andrebbero evitati e combattuti in tutte le loro forme. Un commento sul corpo di qualcuno, di qualunque natura esso sia, dai più volgari a quelli più velati, se non richiesto, può diventare body shaming. Anche un “Ti vedo dimagrita/o” può diventare una sentenza giudicante e non richiesta se affermato fuori luogo o fuori contesto.

E se quella persona fosse dimagrita a causa di un periodo particolarmente difficile? Parlando del suo aspetto esteriore non faremmo altro che ricordarle il suo cambiamento rischiando così di provocare dolore, essere poco delicati e certamente invadenti. Rientrano nel body shaming tutte le frasi e gli stereotipi che risultano come vere e proprie sentenze per giudicare e denigrare le forme del corpo.

Criticare l’aspetto, o il corpo di qualcuno, infatti, può generare veri e propri traumi, anche perché chi ne è oggetto potrebbe affrontare commenti del genere lungo tutto l’arco della propria vita.

Il body shaming, infatti, è molto frequente in famiglia, a scuola e anche sul luogo di lavoro. Numerosi esempi sono poi riscontrabili sui media, dalla televisione al cinema, e ovviamente sui social.

L’incentivo al body shaming dei social

Il fenomeno è stato individuato sui social, dove i commenti poco sensibili sono particolarmente frequenti, ma può avere luogo in qualsiasi tipo di situazione attraverso commenti e giudizi solo apparentemente innocui. Non possiamo mai sapere come, dietro ad uno schermo, o ad una frase, possa reagire la persona interessata.

Criticare una cellulite, dei chili di troppo, una magrezza eccessiva, un naso storto o dei brutti piedi, non ci rende di certo delle brave persone. Sono molte le persone, maschi e femmine, che soffrono di bassa autostima e non vivono bene nel loro corpo: sentirsi criticare da persone estranee, purtroppo, potrebbe peggiorare la situazione e portare a problemi psicologici molto pesanti.

Ma sicuramente i social hanno incentivato il fenomeno. Davanti a una foto su Instagram è facile sentirsi liberi di esprimere liberamente qualunque pensiero, nascosti dietro uno schermo. Il body shaming è sempre una forma di bullismo anche se fatta on-line sui social.

Il body shaming è una forma di bullismo

Body shaming include uno spettro molto ampio di atteggiamenti e pregiudizi. Ciò che bisogna comprendere è che si tratta di una forma, anche particolarmente violenta e preoccupante, di bullismo e cyber-bullismo.

Le vittime principali di body shaming sono le persone con i corpi considerati grassi, che subiscono vere e proprie micro-aggressioni ogni giorno. Non solo sotto forma di critiche e domande scomode, ma anche nella quotidianità. Si parla in questo caso di grassofobia o fat shaming, perché nella società è intrinseca una vera paura del grasso, considerato da nascondere ed evitare a tutti i costi, anche andando contro alla propria salute mentale e fisica pur di raggiungere canoni estetici irreali.

Esistono però anche altre forme di body shaming, con le quali vengono colpite vittime con corpi tatuati, smagliature, disturbi alimentari come l’anoressia, malattie della pelle, cellulite. Ma anche persone queer o transgender, per il loro modo di vestire o di essere.

Se ha conseguenze così dure, perché il body shaming è così comune? Perché, quando siamo turbati, infastiditi o intimiditi da qualcuno, non possiamo fare altro che criticare il suo aspetto? Semplicemente perché è la prima arma di difesa che abbiamo e la più facile da utilizzare.

Soprattutto negli adolescenti, è difficile trovare modi per esprimere la propria frustrazione senza usare il body shaming. È diventata una risposta quasi automatica.