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La biografia e le opere di Boris Pasternak, lo scrittore russo che ricevette il Premio Nobel ma non poté ritirarlo a causa del regime in URSS.
Lo scrittore e poeta Boris Pasternak nacque in Russia, precisamente a Mosca, il 10 febbraio 1890. La sua agiata famiglia era composta da artisti molto apprezzati all’epoca: il padre era noto artista e accademico mentre la madre una famosa pianista. Durante la sua infanzia il giovane Boris ebbe anche l’opportunità di conoscere di persona lo scrittore Lev Tolstoj, per il quale il padre illustrò alcuni libri.
La sua gioventù passò all’insegna della musica: la sua più grande aspirazione era diventare un famoso musicista, ma la vita lo portò da tutt’altra parte. Dopo aver concluso gli studi superiori infatti Boris Pasternak si iscrisse al corso di laurea in Filosofia e, come era in uso all’epoca, fece il Grand Tour per tutta l’Europa.
Era infatti normale all’epoca per i giovani di buona famiglia viaggiare nei paesi europei per alcuni mesi, così da approfondire l’arte e la cultura del Vecchio Continente.
Fu proprio durante il Grand Tour che Boris Pasternak si legò definitivamente alla poesia e alla scrittura, avvicinandosi in particolare ai movimenti simbolista e futurista. Iniziò ad avere grande successo nella cerchia intellettuale russa. Nel frattempo si unisce in matrimonio con Evgenija Vladimirovna Lourie e da lei ebbe il suo primogenito. Nel 1931, dopo nove anni di matrimonio, i due decidono di divorziare. Pasternak si sposerà una seconda volta con Zinaida Nikolaevna Neuhaus.
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L’opera per la quale Boris Pasternak è universalmente conosciuto è il romanzo Il dottor Zivago. Scritta durante il periodo del regime stalinista in Russia, in particolare dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’opera subì una difficile trafila per la pubblicazione. Il romanzo è ambientato infatti durante la rivoluzione russa ed emergono numerosi elementi di critica implicita nei confronti di quel periodo, che per Stalin non poteva assolutamente essere oltraggiato.
Il dottor Zivago quindi non venne pubblicato in URSS, anzi l’opera fu bandita e lo scrittore perseguitato e costretto alla povertà. Il romanzo vide la pubblicazione per la prima volta in Italia nel 1957 da parte della neonata casa editrice Feltrinelli. Il libro conobbe subito grande prestigio, soprattutto data la situazione precaria di Pasternak in Russia. L’anno successivo viene addirittura insignito del Premio Nobel per la letteratura, che purtroppo Pasternak non potrà ritirare a causa delle minacce dell’URSS: non potendo riscuotere neanche i soldi del premio, lo scrittore russo morirà due anni dopo nella povertà e nell’isolamento.
Dal romanzo sono stati tratti numerosi adattamenti cinematografici, tra cui il film omonimo del 1965 con gli attori Omar Sharif e Julie Christie.
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