Tragedia a Corinaldo: Briga difende Sfera Ebbasta a Domenica In

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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Mara Venier, nella sua Domenica In ha deciso di dedicare la puntata alla tragedia che è successa a Corinaldo durante il concerto di Sfera Ebbasta.

Ospiti in studio ci sono, tra i tanti, Briga, ex talento di Amici di Maria De Filippi, e Paolo Crepet. Tra i due si accende una discussione molto animata e il cantante difende il suo collega, andando contro lo psicologo che lo vede come ‘responsabile’ di quanto accaduto.

Le parole di Briga

Domenica In ha dedicato la puntata alla tragedia che si è consumata al concerto di Sfera Ebbasta a Corinaldo, dove sono morte sei persone.

Non ci sono parole per descrivere quello che è avvenuto all’interno della discoteca marchigiana, ma gli ospiti in studio hanno opinioni diverse, soprattutto in merito all’attribuzione delle colpe. Lo scontro più duro avviene tra Briga, ex talento di Amici di Maria De Filippi, e Paolo Crepet. Il cantante difende Sfera Ebbasta perché non lo ritiene assolutamente responsabile di quanto successo. Lo psicologo invece, crede che le canzoni del trapper non contengano un messaggio positivo per i giovani d’oggi.

Briga dichiara: “Ci sono artisti che da sempre non conducono una vita esemplare, che magari parlano anche di questo nelle canzoni, e adesso dobbiamo parlare dei messaggi che veicola un trapper? Noi abbiamo una responsabilità, ma sono delle responsabilità minori rispetto a quello che un genitore ha nei confronti di un figlio. Non mi sento di additare uno Sfera Ebbasta come colpevole morale per il tipo di testo che lui scrive.

Stia nell’intelligenza delle famiglie, o dei ragazzi, capire che una cosa è una canzone, una cosa è un film, una cosa è la realtà. Allora non ne guardiamo più di film violenti o supereroistici?”. Briga non ha tutti i torti. Sfera Ebbasta non può essere responsabile se un cretino, all’interno di una discoteca, decide di spruzzare uno spray al peperoncino generando il panico. C’è da dire però, che scene del genere erano già avvenute ai concerti del trapper e i video disponibili su YouTube parlano chiaro.

Piuttosto che sulle canzoni, mi soffermerei proprio sul comportamento avuto da Sfera Ebbasta in occasioni analoghe.

Le parole di Paolo Crepet

Paolo Crepet non è assolutamente d’accordo con quanto sostiene Briga e dichiara: “Io penso che dobbiamo insegnare ai figli che la vita è straordinaria e non dobbiamo insegnargli la morte. Noi dobbiamo dargli esempio di passione, le cose semplici e positivi ma alcol, droghe, morte e carrozzelle per tutta la vita, è una cosa che non dobbiamo fare.

Se io scrivo in un testo che devo scolarmi la bottiglia di rum e andare a 180 all’ora, c’è qualcosa che non va e ho delle responsabilità”. Ovviamente, l’analisi che ne fa Crepet è diversa da quella fatta da Briga e mi sembra più che normale. Però, credo che le parole dello psicologo contengano una base di fondo di verità. I giovani di oggi sono allo sbando e lui, con il mestiere che fa, ne vede di tutti i colori.

Lanciare dei messaggi sbagliati con le proprie canzoni è sbagliato, ma sembra che i giovani della nostra epoca siano attratti soprattutto da ciò che viene considerato ‘diverso’ o meglio, ‘alternativo’.