Britney Spears e la lettera contro la famiglia e il manager

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

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Britney Spears, dieci anni fa, scrisse una lettera drammatica in cui parlava di se stessa in terza persona e denunciava tutte le ingiustizie e i soprusi che stava subendo già allora dalla propria famiglia e da tutti coloro che si stavano arricchendo alle sue spalle.

La lettera è tornata alla luce soltanto oggi ed è stata resa nota da un tabloid americano: rileggerla alla luce delle ultime evoluzioni della storia della principessa del pop è agghiacciante. Ecco cosa scrisse Britney ormai dieci anni fa.

Britney Spears: “Ha perso il controllo”

Non si sa a chi fosse indirizzata la lettera che Britney Spears scrisse tra il 2009 e il 2010, ma di certo venne scritta dopo che Britney si era chiusa in bagno con i propri figli rifiutandosi di consegnarli alla polizia che aveva circondato la sua casa.

Nelle parole della cantante, che si riferisce a se stessa in terza persona per l’interezza della lettera, si può leggere tutta la rabbia e lo sconforto di una donna che si sente prigioniera delle persone che le sono vicine e che, invece di proteggerla e sostenerla, si sono approfittate della sua generosità.

Il primo a essere messo sotto accusa è l’ex marito Kevin:

Kevin che cerca di fare la vittima innocente è falso. Ha lasciato lei e i bambini. Il suo comportamento quando i suoi figli sono portati via da casa sua mentre si chiudeva nel bagno è comprensibile […] I suoi figli sono stati portati via e lei ha perso il controllo, cosa che potrebbe capitare a molte madri in quelle circostanze.

Anche l’amica che era con lei in quei momenti concitati è accusata di averla tradita: la donna le assicurava che avrebbe potuto stare tranquilla e che le forze dell’ordine avevano lasciato la sua casa, mentre in realtà i poliziotti stavano attendendo che lei uscisse dal bagno per prenderle i bambini.

Il controllo del manager

Nel seguito della lettera Britney testimonia che già dieci anni fa tentava di liberarsi dal controllo del suo manager, il quale avrebbe deciso di spaventarla e ricattarla per costringerla a eseguire alla lettera gli ordini che le venivano imposti.

Quali fossero le strategie per ricattarla, Britney non lo specifica, ma di certo il legame con i bambini è stato utilizzato per manipolarla.

Lei non stava ascoltando il suo manager, lui aveva perso il controllo su di lei, così ha voluto spaventarla. Britney poi ha trasformato la sua rabbia, indirizzandola verso la sua famiglia e le persone che stavano facendo soldi con lei. Quest’anno Britney è stata zittita.

Già nel 2010, quindi, Britney si sentiva controllata, costretta e “zittita” dalle persone che la circondavano e che la stavano sfruttando per accumulare milioni di dollari sul proprio conto in banca.

E’ la stessa cantante a specificare che solo nel corso di quell’anno “le persone che controllano la sua vita hanno guadagnato 3 milioni di dollari”.

Le accuse alla famiglia

Prima di quel famoso crollo psicologico, Britney lavorava con un manager: successivamente la sua custodia legale così come tutte le sue attività professionali sono state gestite direttamente dal padre il quale, secondo la versione a cui crede la maggior parte dei fan di Brit, tiene sua figlia prigioniera.

Questa lettera sarà utilizzata come prova nel processo che la madre di Britney e la stessa Britney stanno portando avanti contro il padre Jake? La prossima udienza è fissata per il prossimo autunno.