“Mio nonno era pittore. Aveva uno stile molto diverso dal mio: dipingeva angeli, madonne, figure vicine alla pittura seicentesca. Deve però aver instillato in me le nozioni del disegno, della prospettiva, della via di fuga” racconta Bruno Bozzetto, animatore e regista italiano. Scopriamo il suo percorso dagli esordi al successo.
Chi è Bruno Bozzetto
Bruno Bozzetto, nato a Milano il 3 marzo 1938, è un animatore e disegnatore italiano. Cresce nel capoluogo lombardo insieme al padre Umberto, imprenditore e costruttore di macchine fotografiche, ereditando da lui il talento artistico noto in famiglia anche grazie alle opere del nonno Girolamo Poloni. Proprio il pittore gli trasmette la passione per il disegno, portandolo fin da piccolo a dedicare molto tempo al disegno.
Si dedica poi in adolescenza alla realizzazione di progetti cinematografici amatoriali. A soli quindici anni crea un cortometraggio rivisitando la storia di “Donald Duck” e successivamente, durante gli anni dell’università, realizza i suoi primi due film dedicati al mondo animale: “Piccolo mondo amico” e “A filo d’erba”. Si registra il primo film nel 1958 con la realizzazione di “Tapum! La storia delle armi”, proiettato al Festival di Cannes.
I primi anni di Bruno Bozzetto
A soli 22 anni fonda la Bruno Bozzetto Film registrando la partecipazione di artisti come Guido Manuli, Giuseppe Laganà o Maurizio Nichetti. Proprio negli stessi anni Bozzetto si dedica alla realizzazione del personaggio che gli porterà successo: il Signor Rossi. Questo rappresenta un italiano comune di mezza età e diventa un personaggio ricorrente nei cortometraggi e lungometraggi dell’animatore.
Nel corso degli anni sessanta realizza diversi progetti tra cui il lungometraggio “West and Soda”, “Vip – Mio fratello superuomo” e “Allegro non troppo”, che si posiziona come risposta al film di successo “Fantasia” prodotto da Walt Disney. In questo stesso periodo crea inoltre alcuni filmati per Carosello. Seguono alcuni cortometraggi tra cui “Oppio per oppio” e “La cabina”, ma anche lungometraggi come “Sotto il ristorante cinese” con Nancy Brilli, Bernard Blier o Amanda Sandrelli.
Riceve anche alcuni riconoscimenti in questi anni tra cui l’Orso d’oro al Festival di Berlino con “Mister Tao” e una candidatura al Premio Oscar per il Miglior cortometraggio d’animazione con “Cavallette” del 1991. Bozzetto collabora inoltre per progetti di rilievo tra cui la rubrica “Quark” di Piero Angela, ma anche “What a Cartoon!” con Hanna-Barbera negli Stati Uniti.
Il successo di Bruno Bozetto
Bruno Bozzetto con l’avvento della tecnologia inizia a realizzare le sue animazioni a computer creando con questa tecnica oltre quindici cortometraggi. Negli anni 2000 l’azienda realizzata dal disegnatore chiude per poi riaprire solo diversi anni dopo sotto il nome di Studio Bozzetto &Co.
I progetti realizzati dopo la rinascita sono numerosi, tra cui cortometraggi a scopo educativo come “Armi su strada”, ma anche serie come “Bruno the great”. Nel 2014 ottiene un riconoscimento alla carriera da Walt Disney Family Museum. Marco Bonfanti realizza nel 2016 un documentario sulla vita di Bozzetto, presentandolo alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.