Bruno Vespa si è ritrovato nell’occhio del ciclone dopo aver ospitato nel suo storico programma Porta A Porta la signora Lucia Panigalli. Nove anni fa Lucia è stata vittima di una gravissima aggressione armata da parte di un uomo con il quale aveva avuto una storia: a Porta A Porta avrebbe dovuto raccontare la sua esperienza giudiziaria e soprattutto in che modo è cambiata la sua vita da allora. L’intervista si è però trasformata in uno dei momenti più bassi del giornalismo televisivo italiano e Vespa è stato accusato da più parti di aver minimizzato i fatti. Oggi si difende.
Bruno Vespa: “Se avesse voluto …”
La dinamica dell’aggressione ai danni di Lucia Panigalli è terrorizzante: l’uomo con cui la donna aveva avuto una relazione durata 18 mesi ha tentato di ucciderla con un coltello tendendole un agguato fuori di casa.
Dal momento che la lama del coltello si staccò dal manico, l’aggressore non riuscì a raggiungere il suo obiettivo e cominciò a tempestare di calci e di pugni la testa di Lucia. Solo l’intervento del figlio della donna riuscì a evitare che per Lucia morisse per le percosse.
Mentre la signora Panigalli raccontava la sua storia, Bruno Vespa continuava a punteggiare il discorso con interventi che a gran parte degli spettatori sono sembrati completamente fuori luogo e soprattutto irrispettosi della gravità della situazione e dei sentimenti di Lucia Panigalli.
Ma era così follemente innamorato di lei da non volerla condividere se non con la morte? Finché morte non ci separi, nel vero senso della parola?
Lei è fortunata ad essere ancora viva.
Se avesse voluto ucciderla l’avrebbe uccisa.
La vita di Lucia Panigalli
Lucia Panigalli è riuscita a sostenere il confronto con il giornalista con grandissima dignità, senza mai rispondere in maniera rabbiosa a quelle che sembravano delle vere e proprie prese in giro, ma limitandosi soltanto ad esporre la realtà dei fatti.
La realtà attuale della vita di Lucia è quella di una donna che si è vista completamente deprivata della propria libertà: dopo aver scontato nove anni di carcere (decurtati in parte per buona condotta), oggi Mauro Fabbri, l’aggressore, è tornato a piede libero e abita a soli dieci chilometri dalla casa di Lucia.
A rendere ancora più folle l’intera situazione c’è anche la notizia che, mentre era in carcere, Fabbri riuscì a prendere contatti con un sicario, promettendogli ben venticinque mila Euro per l’uccisione di Lucia. Il sicario decise di denunciare Mauro Fabbri il quale però fu assolto da tutte le accuse: progettare un omicidio non è reato secondo la legge italiana.
Dati questi presupposti però le autorità hanno stabilito che la signora Lucia non possa vivere senza scorta: oggi la donna è costretta a comunicare ogni giorno i propri spostamenti alle forze dell’ordine e attendere che arrivi una pattuglia a scortarla durante le commissioni quotidiane. La sua vita di prima è stata completamente distrutta.
Bruno Vespa si difende
Commentando la decisione del giudice di non ritenere Mauro Fabbri colpevole di alcunché in merito alla progettazione dell’omicidio di Lucia, Bruno Vespa affermò che il giudice si era semplicemente limitato ad applicare la legge vigente.
Il presentatore è stato ferocemente attaccato per questa considerazione, che molti hanno letto come una minimizzazione delle colpe del mandante di un potenziale assassinio.
Con una dichiarazione pubblica però Vespa si è difeso, riferendo che si è solo limitato a sottolineare che il giudice si è attenuto alla legge e che non tollera il fatto che la stampa stia tentando di strumentalizzare le sue dichiarazioni.