“Brutta come la Befana” dovrebbe smettere di essere un’offesa.
Guardando alle radici storiche e culturali che hanno generato il moderno personaggio della Befana infatti, più la vecchina è brutta più porta fortuna.
Per comprendere il vero significato dell’anziana figura femminile che vola sulla scopa si deve necessariamente risalire fino alle vecchie streghe delle favole, fino ai roghi di epoca cristiana e alle incarnazioni della Madre Terra che ha radici ancora più antiche.
Nella tradizione cristiana l’Epifania è il giorno in cui Gesù Bambino venne mostrato ai Re Magi che giunsero a Betlemme seguendo la scia di una stella cometa.
La parola “Epifania” è infatti di radice greca e vuol dire, alla lettera, manifestazione, disvelamento.
Quando Gesù Bambino si mostrò ai Re Magi fu svelato quindi agli uomini che il figlio di Dio era giunto sulla terra.
La tradizione pagana, ben più antica di quella cristiana, si rifà alla dodicesima notte. Nella dodicesima notte dopo il solstizio d’inverno (che coincide con il 25 Dicembre, quindi con il Natale), la natura comincia il suo ciclo di rinnovamento.
Tutto ciò che è vecchio, brutto e ormai quasi morente completa il suo ciclo vitale giungendo alla fine. Dalle ceneri di tutto ciò che è vecchio nasce ciò che compirà il suo ciclo durante l’anno che sta cominciando.
Non è difficile vedere nella tradizione della dodicesima notte il ciclico rinnovamento della natura che, dopo l’inverno, si appresta a rinnovarsi e a dare nuovi frutti quando giungerà la primavera. La dodicesima notte è quindi l’inizio del nuovo ciclo.
Un tempo questa antica saggezza era appannaggio delle donne, che custodivano le tradizioni legate ai cicli naturali e alle conoscenze erboristiche. Da qui nacquero le leggende intorno alle streghe che, esattamente come quella che sarebbe diventata la Befana, vennero rappresentate come vecchie e brutte. Quando il cristianesimo cominciò a vedere la cultura pagana come diretta emanazione del demonio, le streghe vennero perseguitate in tutta Europa.
Se Madre Natura è sempre rappresentata come una donna florida e nel pieno della bellezza, è ovvio che il ciclo invernale della natura sia rappresentato da una donna bruttissima e vecchia.
La Befana quindi non è altro che la rappresentazione al femminile dell’anno vecchio.
Più brutta è la Befana più porterà fortuna, poiché con la sua bruttezza allontanerà tutto il male che potrebbe minacciare il nuovo anno.
I doni che la Befana porta nel suo sacco rappresentano il lascito dell’anno vecchio che si appresta a finire. Sono il premio per le buone azioni e i rimproveri per quelle cattive, rimproveri che arrivano puntualmente sotto forma di carbone.
E’ questo il motivo per cui la Befana, contrariamente a Babbo Natale, non si limita ad avverare i desideri ma giudica anche bonariamente tutto quello che è stato compiuto nei mesi appena trascorsi.