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Sempre più donne over 40 sembrano essere colpiti da disturbi alimentari come la bulimia.
Solitamente, parlare di tali problematiche, significava inizialmente rivolgersi ad un pubblico di adolescenti in crisi per malsane percezioni di sé o per la spasmodica rincorsa di ideali assoluti e irrealizzabili che poi si concretizzavano in questo o quel personaggio celebre. Ma cosa significa per una donna adulta soffrire di bulimia? Quali sono le cause scatenanti che determinano un problema di tale entità? Cerchiamo di scoprire qualcosa in più in merito.
Fino a qualche anno fa sembrava impossibile riscontrare problemi di disturbi alimentari oltre l’età dell’adolescenza. Invece un recente studio dell’University College di Londra e della Icahn School of Medicine di New York, ha notato che le donne della fascia di età tra i 40 ed i 50 anni, possono soffrire di bulimia o anche anoressia. E’ la prima volta che gli studi sulla bulimia si concentrano su questo target ed i risultati sono stati inaspettati, poiché si credeva impossibile qualsiasi tipo di riscontro.
In realtà, ad essere aumentata non è solo l’età delle donne ma anche la presenza di uomini tra i pazienti bulimici.
Chi sono gli individui maggiormente predisposti a cadere in simili problematiche in età adulta? Sicuramente quelli che, già in età infantile o adolescenziale, hanno dovuto combattere contro i disturbi alimentari. Una persona affetta da bulimia, non si limita a autoindursi il vomito ma gestisce tutta la sua vita in maniera ossessiva.
Per esempio, l’attività fisica viene svolta fino allo strenuo delle forze e sente un perenne senso di insoddisfazione riguardo al proprio corpo. Il bulimico infatti, si sottopone ad una autodisciplina durissima ed ossessiva perché convinto che in tal modo possa riuscire a controllare le proprie emozioni e le proprie mancanze.
Tutto questo vale per qualsiasi persona affetta da bulimia, indipendentemente dall’età, dal sesso o dall’autodisciplina.
Se per le adolescenti la bulimia è un qualcosa che ha a che fare con il fatto di non accettare il proprio corpo, con i cambiamenti dovuti alla pubertà, o ai problemi emotivi e familiari più profondi, in età adulta la faccenda si fa ancor più complicata e difficile. Questo perché, crescendo, si vive più a lungo ed è quindi più facile aver subito, aver sofferto o vissuto fatti spiacevoli che comunque hanno portato a delle perdite dolorose.
Questo è ovviamente un discorso fatto a livello generale poiché di perdite affettive ce ne sono moltissime, anche in tenera età. Ma rimanendo sul generico, una donna adulta tra i 40 e 50 anni, ha più probabilità di aver vissuto situazioni di lutti, più o meno prevedibili o di traumi emotivi forti.
Alcuni studi infatti, dicono che le donne sui 40 anni, che da piccole non avevano potuto giovare di un buon rapporto con la propria madre, sono assolutamente tra le più predisposte a questo genere di patologie.
Hanno dimostrato, inoltre, che l’aver avuto un’infanzia sana e riempita di sentimenti amorevoli senza mancanze emotive, riduce il rischio di incidenza del ben 20%. Perciò non solo perdite, ma anche mancanze o relazioni malsane, possono provocare l’insorgenza di questa tipologia di problemi.
Perciò va detto che, in prima battuta, le cause che provocano la bulimia nelle donne adulte sono riscontrabili nella sfera emotiva mentre nelle adolescenti, maggiormente in quella estetico-percettiva.
La letteratura sui disturbi alimentari è davvero vastissima, ma il genere autobiografico sembra essere quello di maggior efficacia. “La Mela del Peccato” è, infatti, un’autobiografia di Leslye Pario. In questo volume, l’autrice vuole dare una reale speranza a tutte quelle persone affette da questo disturbo, che non vedono la luce in fondo al tunnel, che pensano di non poter mai guarire dalla malattia e che non vedono possibilità di recupero.
Il libro quindi, si pone come un vero strumento di autoaiuto perché la volontà è tutto e bisogna tirar fuori le unghie a tutti i costi. Guarire è possibile ma solo con tanta forza di volontà… bisogna solo volerlo!
A qualsiasi età e in qualsiasi modalità il disturbo alimentare faccia capolino nella vostra vita, la cosa fondamentale da tenere a mente è che da soli non si guarisce mai del tutto, si ha bisogno di un terapeuta adatto a trattare la materia.
La terapia in età adulta, ricalca un po’ gli stessi punti di quella dedicata ai pazienti in età adolescenziale e si basa su terapie nutrizionali, emotive, psicologiche, psichiatriche nei casi peggiori, coinvolgendo anche la famiglia al fine di far prendere piena coscienza della situazione. Perché fare tutto questo? Perché il rischio di incorrere in risvolti cronici del disturbo è molto probabile perciò non abbiate paura di chiedere aiuto… la vita è una e va vissuta al meglio!