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Nonostante molti brand nel corso del tempo sono riusciti a mettere al bando le pellicce, fino ad ora pochi hanno fatto caso alle pelli esotiche.
Nel 2022, anno delle stampe snake, Burberry ha finalmente preso una decisione in merito: non ci saranno più collezioni fatte con pelli esotiche. Scopriamo perché Burberry ha messo al bando la pelle esotica.
Il brand inglese aveva già vietato l’uso delle pellicce nel 2018 e ora ha confermato che non userà più pelle di alligatore, serpente d’acqua o pitone. Infatti gli animalisti da sempre hanno protestato in merito, ma senza ottenere gli stessi risultati che vediamo nel campo delle pellicce. Il brand ha deciso di portare avanti una scelta che era già stata presa in merito alle pellicce, come normale continuazione della scelta di essere più sostenibili ed etici.
Questo perché queste pelli non sono stagionali. Mentre stole e pellicce si usano solo quando fa freddo, le pelli si possono usare tutto l’anno per gli accessori.
Dall’altro lato, proprio come la pelliccia un tempo, sono sinonimo dello status sociale ed economico di chi le compra e definiscono il livello del marchio che le usa. E contribuiscono a determinare una fetta importante delle entrate dei marchi di fascia alta e di lusso.
Un altro grande tema è rendere le catene di approvvigionamento più etiche e trasparenti. Sono famose le indagini su alcuni marchi che hanno mostrato come spesso si usano pratiche brutali negli allevamenti di animali.
Di conseguenza aumenta anche l’investimento in ricerca per trovare altri materiali vegetali simili a queste pelli. Probabilmente però, dovremo aspettare molto tempo prima di vedere dei prototipi – anche se alcuni tentativi sono già stati fatti – e anche per vedere gli altri grandi marchi percorrere una strada simile, fino a che sia il cliente, sia i brand non saranno più sensibili alla causa.
Alcuni hanno sottolineato come Burberry già in precedenza non facesse un grande uso delle pelli esotiche, quindi non si tratta di una grossa rinuncia.
Altri sottolineano come si possa coniugare conservazione delle specie animali, salvaguardia dell’ambiente e comunità locali, senza rinunciare a questi pelli. Che sia solo una trovata di marketing oppure no, è comunque una presa di posizione e di responsabilità che non molti hanno ancora preso, se non Chanel nel 2018.