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Camille Pissarro è stato un pittore del XIX secolo considerato uno dei maggiori esponenti dell’impressionismo.
Scopriamo la sua storia e la strada che lo ha portato al successo.
Jacob Abraham Camille Pissarro (Charlotte Amalie, 10 luglio 1830 – Parigi, 13 novembre 1903) è stato un pittore francese. Cresce in quelle che allora erano le Indie Occidentali insieme al padre Frederick e la madre Rachel recatisi sulle isole Antille nella speranza di prendere in mano gli affari di uno zio defunto.
All’età di dodici anni si trasferisce però in Francia dove inizia a studiare avvicinandosi al disegno e alla pittura incontrando non pochi ostacoli da parte del padre. Decide, nonostante tutto, di seguire questa strada che prende una piega decisamente positiva con l’incontro di Fritz Melbye, un pittore danese che lo spinge e dedicarsi completamente all’arte.
Parte quindi per il Venezuela dove inizia a realizzare i suoi primi dipinti per potersi sostenere e partire in viaggio per l’Europa. Riesce ad arrivare a Parigi nel 1855 dove trova grandi artisti e novità pittoriche in sviluppo introdotte da Courbet nell’Esposizione Universale.
Qui frequenta l’Ecole des Beaux-Arts e nel frattempo svolgeun apprendistato presso Anton Melbye, fratello del già noto Fritz. Comprende però di non essere portato per il percorso accademico, così si avvicina allo stile di alcuni artisti più indipendenti.
Si avvicina in questo periodo a Claude Monet, Paul Cezanne e molte altri menti insofferenti a quella che era la rigidità proposta nei Salons. Era tipico infatti che in questi luoghi si fosse oggetto di critica da parte di una giuria che puntualmente aveva l’abitudine di premiare le opere più tradizionali bocciando invece le più innovative.
Con lo scoppio della guerra franco-prussiana fugge a Norwood, nella periferia di Londra dove conosce un mercante d’arte che comprende il talento degli impressionisti prima che questi ottengano riconoscimento a livello universale. Una volta tornato a Parigi le sue opere non ci sono più perchè distrutte, ma continua ugualmente a lavorare finchè, per via di problemi alla vista, non rallenta la produzione.