Una tragedia come quella di Garlasco, dopo l'arresto di Alberto Stasi, può essere letta in migliaia di modi: con cinismo giornalistico, con apatia, con tristezza, con rabbia.
Oppure alla maniera di Zen, un valido lettore di Tele dico io, che con occhio vigile ha voluto sottolineare la demenza dell'uomo medio.
Zen mi ha inviato un contributo, che vorrei sottoporre alla vostra attenzione.
di Zen
Una notizia orribile mi ha colpito ieri sera guardando i telegiornali. Forse ci piacerebbe essere tranquillizzati nelle nostre certezze borghesi vedendo l’anoressica invidiosa come assassina, piuttosto che il serio laureando alla Bocconi. Questa possibilità, ieri sera, si è allontanata.
Ma la notizia orribile non è questa.
(Salto)
A Vigevano, ieri sera, fra le numerose persone c’era un padre con una bambina in braccio. Impegnato a telefonare al parentado, si è perso il collegamento delle 20,25 de La 7. In compenso è riapparso qualche minuto più tardi al Tg2 sfoggiando il suo miglior sorriso, alle spalle dell’inviato che raccontava il fermo di un sospettato di omicidio. Con lui tante altre persone sullo sfondo, più o meno serie.
Vorrei che qualcuno mostrasse alla bambina queste immagini quando sarà più grande.
Perché si ricordi che suo padre non è solo un semplice deficiente. Suo padre è un uomo, per meglio dire un essere umano, che non ha il minimo rispetto di una ragazza morta che potrebbe essere sua figlia. Non ha il minimo rispetto dei genitori di lei che soffrono tantissimo. Non ha il minimo rispetto neanche dei genitori del fermato, che pure soffrono anche se in modo diverso.
Chiunque conosca quest’uomo, chiunque l’abbia riconosciuto, gli faccia leggere queste righe perché si penta. Tutta la gente di Vigevano dovrebbe leggere queste righe. Una orribile coincidenza fa avverare il titolo di un libro di Lucio Mastronardi, grande scrittore di Vigevano che raccontò con spietato cinismo i suoi compaesani tanto da far girare un film con Alberto Sordi. Il libro si intitola “A casa tua ridono”.