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Chef stellato famoso in ogni angolo del globo, Carlo Cracco ha faticato, e non poco, per raggiungere il successo che ha oggi.
I genitori, per sua stessa ammissione, non credevano molto nelle sue capacità, tanto che lo ritenevano un “lazzarone“.
Intervistato dal Corriere della Sera, Carlo Cracco ha raccontato un po’ la sua vita, dagli inizi ad oggi. Per arrivare al successo ha lavorato “come un matto” e non è stato affatto semplice raggiungere il successo. Ha scelto di dedicarsi alla cucina fin da ragazzino, ma i suoi genitori non condividevano la sua scelta.
Ha dichiarato:
“Ho subito scelto questa strada. I miei dicevano che pensavo solo a mangiare e bere. Dicevano: questo fa il lazzarone, finge di studiare, ma va a divertirsi”.
Carlo ha ammesso che i genitori “non sbagliavano del tutto“, ma ha sottolineato che la sua decisione di diventare chef non era legata solo al divertimento.
Cracco ha proseguito:
“Fino al servizio militare sono rimasto a Vicenza, proibito uscire. Dopo il diploma avevo già le idee chiare, sono andato da Gualtiero Marchesi”.
Nonostante il mancato appoggio dei genitori, Carlo aveva le idee chiare e ha fatto di tutto per inseguire il suo sogno. Appassionato anche di vini, questo suo lato non era ben visto dagli altri chef.
Ha ammesso:
“Durante le lezioni mi maltrattavano, ma poi l’esame l’ho passato lo stesso, nel 1987, quando lavoravo da Gualtiero Marchesi. Mi dicevano che ero un cuoco e dovevo fare il cuoco e stop. Ma avevo, e ho ancora, una vera passione per il vino. I primi soldi che ho guadagnato li ho usati per comprare vino”.
Dopo aver lavorato per 4 anni accanto a Marchesi, Carlo ha lasciato l’Italia, lavorando prima in Francia e poi, tornato nel bel Paese, a Firenze.
Grazie a questa gavetta, è riuscito ad affermarsi e ad aprire i suoi primi ristoranti. Il primo stop vero e proprio è arrivato soltanto durante la pandemia da Covid, ma Cracco non è rimasto con le mani in mano. Con i frigoriferi già riforniti, si è messo al servizio degli operai che stavano lavorando per la costruzione dell’Ospedale in Fiera Milano e ha dato il suo contributo. Non solo lavoro, Carlo ha avuto tempo di occuparsi anche della vita privata.
Ha avuto due donne importanti, dalle quali ha avuto quattro figli, due maschi e due femmine.