Caso Genovese, l’avvocato: “Risarcire 1,5 milioni? Non so se è cifra giusta”

"Dobbiamo verificare la validità della documentazione. Per il momento non so se sia una cifra giusta o sbagliata", dichiara uno degli avvocati di Genovese.

Una delle ragazze finite nel mirino delle logiche perverse e brutali di Alberto Genovese dopo aver denunciato ha chiesto un risarcimento da 1,5 milioni. Un avvocato dell’ex imprenditore, tuttavia, ha precisato: “Non so se è una cifra giusta”

Caso Genovese, l’avvocato: “Risarcimento da 1,5 milioni non so se è giusto”

In attesa di una nuova udienza, fissata per gennaio 2022, una delle vittime di Genovese – la 19enne che per prima ha denunciato le violenze subite – ha chiesto un risarcimento pari a 1,5 milioni. La giovane, che all’epoca dei fatti aveva solo 18 anni, attraverso il suo avvocato chiede un risarcimento milionario, considerati i danni fisici permanenti e quelli psicologici conseguenti alle violenze dell’ex imprenditore.

Dubbioso sulla cifra chiesta è un legale di Alberto Genovese.

Caso Genovese, l’avvocato: “Risarcimento da 1,5 milioni? Non so se è cifra giusta”. Il motivo

La 19enne ha chiesto il risarcimento alla luce di una certificazione medica che attesta un’invalidità del 40%.

Uno degli avvocati di Genovese, tuttavia, ha dichiarato: “La documentazione che loro hanno giustifica la somma. Dobbiamo verificare la validità di questa documentazione. Loro non hanno sparato cifre a caso, la somma è supportata dal materiale. Noi però non abbiamo ancora avuto tempo di valutarlo. Quindi, per il momento, non so se sia una cifra giusta o sbagliata, dobbiamo capirlo”.

Caso Genovese, l’avvocato: “Risarcimento da 1,5 milioni non so se è giusto”. L’altra ragazza non vuole alcuna trattativa

Intervistato da Fanpage.it, l’avvocato di Genovese ha fatto sapere che la richiesta di risarcimento è stata avanzata solo dalla difesa della 19enne.

L’altra ragazza, infatti, “non vuole fare alcuna trattativa”, ha dichiarato. Quindi ha precisato: “Vuole solo partecipare al processo. Non ha intenzione di uscire a fronte di un risarcimento, che è legittimo e giusto. Lo trovo un comportamento dignitoso”.

Scritto da Asia Angaroni

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