Alfonso Signorini ha scritto quello che potrebbe essere considerato un lungo sfogo professionale e allo stesso tempo una lettera aperta a una collega.
Destinataria degli elogi di uno dei più accreditati giornalisti italiani del momento è Silvia Toffanin, che si è guadagnata la stima di Signorini per il modo in cui ha gestito fino in fondo il caso Pamela Prati, con l’ormai celeberrimo siparietto televisivo andato in onda durante la partecipazione della Prati a Verissimo. Ecco cosa ha detto il direttore di “Chi”.
Nel momento in cui Verissimo ha acquistato i diritti di esclusiva del matrimonio di Pamela Prati e Marco Caltagirone la lunghissima storia che ha tenuto banco nelle ultime settimane ingolfando le testate e i programmi di cronaca rosa non era ancora scoppiata.
Con il passare delle settimane però Silvia Toffanin si è resa conto che la sua trasmissione era stata invischiata in una storia sempre più torbida all’interno della quale cominciava a essere difficile individuare anche una sola briciola di verità, credibilità o almeno di coerenza.
L’intervista di Silvia Toffanin a Pamela Prati è stato il culmine di questa triste epopea matrimoniale di cui non si è ancora vista la fine e, a questo punto, è lecito chiedersi se la si vedrà mai.
Nel frattempo però Silvia Toffanin si è posta come una punta di diamante del giornalismo televisivo italiano, facendosi voce non soltanto di molti colleghi che avrebbero agito esattamente come lei, ma anche di milioni di telespettatori che avevano bisogno di chiarezza. Le parole che Alfonso Signorini ha scritto di proprio pugno a Silvia Toffanin suonano come una celebrazione della professionalità della compagna di Piersilvio Berlusconi.
Brava Silvia! Intervistando Pamela Prati non le ha concesso sconti, l’ha incalzata con un fuoco di domande, mettendola piano piano all’angolo del ring. In quel momento Silvia è stata la voce di milioni di telespettatori che avrebbero rivolto a Pamela le stesse domande sul suo matrimonio fantasma, pretendendo di sapere la verità.
Nonostante il fatto che il suo giornale non faccia altro che fornire infinita linfa vitale ai programmi che sulla televisione italiana si occupano esclusivamente di trash, pare che Alfonso Signorini cominci ad apprezzare un certo tipo di eleganza televisiva di cui la Toffanin sembra essere musa ispiratrice.
È diventata la padrona del mezzo televisivo, ha imparato il valore dell’ascolto, ha acquistato in umanità, spessore ed empatia con il pubblico. In un momento in cui si fa presto a criticare ciò che si vede in tv, mi è sembrato doveroso sottolineare quando finalmente c’è qualcuno che fa la differenza.
Appena prima di fare i complimenti alla Toffanin per come ha saputo dare alla televisione italiana un esempio di qualità e padronanza della situazione in un momento estremamente critico, Signorini ha voluto fare un confronto tra la Silvia di oggi e quella che, solo una manciata di anni fa, muoveva i propri primi passi negli studi di Verissimo e nel mondo del giornalismo televisivo italiano: il direttore di Chi ha parlato di un’evoluzione assolutamente positiva, che nell’Italia televisiva di questi tempi ha proprio del miracoloso.