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Caso Weinstein, Valentina Nappi propone come al solito un punto di vista completamente controtendenza sullo scandalo delle molestie che sta travolgendo in questi giorni non solo Weinstein ma anche altri notissimi volti di Hollywood.
La Nappi punta il dito contro la caccia all’orco e contro un certo tipo di femminismo che tende al virginismo: è colpa della morale imposta alle donne se l’uomo di potere diventa ad un certo punto predatore.
Nata nel 1990 a Scafati, nella provincia di Napoli, Valentina Nappi è una pornostar che ha cominciato la propria carriera nel 2011. Scoperta da Rocco Siffredi, ha lavorato con il re del porno italiano ed è quindi arrivata a posare prima per l’edizione italiana di Playboy, quindi per Penthouse (rivista statunitense di spicco nel settore, che le ha dedicato addirittura una copertina).
Valentina Nappi però si è sempre distinta dalle altre pornoattrici per la sua capacità critica e per il suo punto di vista spesso eccentrico su questioni che toccano il rapporto tra i generi, il femminismo e il sesso.
Date queste premesse, era naturale che Valentina Nappi dicesse la sua sul caso Weinstein e sul ciclone che sta investendo in questi giorni la carriera di Kevin Spacey (accusato di molestie, eliminato dal cast di House of Cards e da qualsiasi altro progetto futuro per Netflix) e di Dustin Hoffman (anche l’attore – ormai ottantenne – è stato recentemente accusato di aver molestato sessualmente un’attrice).
Secondo il punto di vista di Valentina Nappi, che è sempre stata portatrice di punti di vista rivoluzionari su questo genere di argomenti, il meccanismo che porta gli uomini di potere a molestare le donne è molto semplice e dipende dalle donne stesse.
Se le donne vengono educate a fare sesso il meno possibile e a concedersi soltanto dopo un lungo corteggiamento, il corpo femminile e il sesso consensuale diventano una “merce” molto scarsa sul mercato sociale.
Stando così le cose è normale che un uomo dotato di potere (economico, sociale, politico o semplicemente fisico) sia portato a conquistarsi con la forza ciò che desidera ma che così difficilmente viene concesso.
Se le donne la dessero con più facilità – sostiene Valentina Nappi – nessun uomo dovrebbe ricorrere alle molestie o a una qualsiasi forma di violenza per ottenere delle attenzioni sessuali, perché le attenzioni sessuali sarebbero a disposizione di chiunque.
In un certo senso quindi, Valentina Nappi difende Weinstein, sostenendo che la radice del comportamento predatorio di un certo tipo di uomini è radicato nel comportamento e nella morale che le donne sono abituate a mettere in pratica.
Valentina Nappi però si spinge oltre: in un’intervista ha dichiarato che le donne dovrebbero spingersi a darla a tutti, soprattutto agli ultimi, ai losers, a coloro cioè che non hanno fama, non hanno successo, non hanno potere economico, non hanno nulla.
‘Datela anche al nero che vende i fazzoletti ai semafori’ afferma la pornoattrice. Con questa provocazione la Nappi incoraggia le donne ad andare contro il proprio istinto, che le porta a vedere come attraente soltanto il maschio alpha.
‘Scoprite il bello di essere controistintivi anche nel sesso’, conclude la Nappi nella sua personale ricetta contro le molestie sessuali.