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Caterina Balivo era stata a un passo dal diventare la madrina del gay pride milanese: la sua candidatura però, che ha creato una profondissima spaccatura all’interno del movimento, è stata ritirata a pochissimi giorni dall’inizio delle celebrazioni. Le motivazioni e le scuse dell’organizzazione del Pride sono arrivate in queste ore.
Caterina Balivo “bocciata” dalla comunità LGBT
L’idea di base, nel coinvolgere uomini e donne di spettacolo nelle manifestazioni legate alla celebrazione del Pride è di dare massima visibilità al messaggio che il Pride intende veicolare.
Per questo motivo, nelle maggiori città italiane vengono invitati personaggi vicini alla comunità LGBT per unirsi o addirittura per guidare le sfilate: a Torino, per fare un esempio, è stata convocata Vladimir Luxuria.
A Milano, città fondamentale per l’economia e soprattutto per lo sviluppo della società italiana, il Pride si è trasformato gradualmente in un evento enorme, che raccoglierà nella città meneghina centinaia di migliaia di persone provenienti da tutta Italia. Gli occhi erano puntati naturalmente sul nome della persona che avrebbe rappresentato il Pride Milanese a livello mediatico, ma la comunità ha espresso il proprio enorme dissenso quando la scelta è ricaduta su Caterina Balivo.
Gli errori (e gli orrori) di Caterina
Il motivo per cui la Balivo non è stata ritenuta adatta a rappresentare l’interezza della comunità LGBT risale ad alcune sue spiacevolissime dichiarazioni in merito a due personaggi altamente simbolici della comunità. Il primo è Ricky Martin, che tempo fa la presentatrice definì “bono, anche se frocio” mentre la seconda è proprio la madrina del Pride torinese, Vladimir Luxuria. In merito a quest’ultima la Balivo affermò “datemi una donna con la gonna” quando la Luxuria venne citata tra le opinioniste donna di un programma.
Si tratta di affermazioni assolutamente inaccettabili nel contesto dei festeggiamenti per l’orgoglio LGBT+, tanto da oscurare i meriti per cui Caterina Balivo era stata scelta dall’organizzazione della manifestazione.
Le scuse degli organizzatori
Gli organizzatori del Pride Milanese hanno deciso di fare marcia indietro piuttosto che dividere la comunità con la presenza di una madrina troppo contestata. Con una comunicazione pubblica hanno voluto anche ringraziare la presentatrice per la sua comprensione e la sua disponibilità.
La madrina di un Pride deve essere un fattore unificante: è chiaro che la nostra scelta – di cui ci assumiamo la responsabilità – ha suscitato molte polemiche e, poiché il Pride deve essere un momento di unità e uno spazio in cui tutti e tutte, con le proprie differenza possano riconoscersi, abbiamo preso la decisione in accordo con Caterina Balivo di fare un passo indietro.
Ringraziamo Caterina Balivo per la disponibilità e la sensibilità dimostrate in questa circostanza.
Gli eventi del Pride
Nel frattempo i preparativi degli eventi vanno avanti a pieno ritmo susseguendosi in un arco di 10 giorni. Le manifestazioni si concluderanno con la grandiosa parata finale del 29 Giugno a cui sono attese oltre 250.000 persone.
Inoltre, il Pride sarà l’occasione per inaugurare la Casa Arcobaleno di Milano, in cui i giovani discriminati dalle famiglie per il loro orientamento sessuale potranno trovare accoglienza e sostegno psicologico prima di un reinserimento fruttuoso nella società.