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Sono sempre più frequenti i disturbi e le intolleranze alimentari, che colpiscono gli individui negli ultimi anni. Tra queste vediamo spiccare quella che è forse la più fastidiosa tra le intolleranze al cibo: la celiachia. Questa, rappresenta un problema che può interessare adulti e bambini sin dalla tenera età e che sarà l’argomento che andremo a trattare. Cerchiamo di fare un quadro più completo della situazione.
Come riconoscere la celiachia nei bambini
Il problema della celiachia, che impedisce a chi ne soffre di ingerire cibi contenenti glutine e quindi la maggior parte dei derivati della farina, negli individui appartenenti alla prima fascia di vita è classificato come cronico. In tal caso quindi andrà ad accompagnare il bambino per un lungo periodo di tempo.
Le prime manifestazioni della celiachia nel bambino saranno notate tra il 7° ed il 24° mese. Si cerca sempre di diagnosticare l’intolleranza in tempo precoce, in modo da non aver poi ripercussioni sulle abitudini alimentari del bambino in futuro e scongiurare patologie vere e proprie.
I primi segnali che ci illuminano sul possibile riscontro della celiachia nei più piccoli, derivano dalla semplice osservazione corporale del bambino. Alcuni sintomi, ad esempio, essere diarrea, un ridotto sviluppo fisico e quindi una eccessiva magrezza, ci daranno un gran segnale d’allarme, ma non solo.
Capita, in maniera però meno frequente, che il bambino abbia dei sintomi ”silenti” e cioè più difficilmente osservabili. Tra questi, troviamo alterazioni dell’umore, elevata irritabilità, apatia, mal di pancia troppo presenti, stati anemici, non sempre gravi, ed un calo drastico dello stato di attenzione generale, a volte molto simili a quelli di chi soffre di DDA, ovvero disturbo da deficit dell’attenzione.
Molto spesso, chi accudisce e segue nella crescita il bambino, non si accorge di questi stati e purtroppo finisce così col rischiare di avere un ragazzo, e poi adulto, che presenterà problemi legati a momenti di intensa depressione e senso di inadeguatezza per quanto riguarda il lato psicologico della questione. Dal punto di vista fisico, anche dolori addominali, disturbi gastrici ed intestinali di vario genere, che andranno ad intaccare la salute fisica di chi dell’affetto.
Non di rado, questi problemi sfociano in patologie ancora più gravi, quali le neoplasie dell’apparato digerente, diabete ed altre patologie.
Quali sono gli esami per diagnosticare la celiachia nei bambini
Entriamo più nel dettaglio della diagnosi della celiachia nel bambino indicando quali sono gli esami adatti ad accorgersi della presenza di questa intolleranza. Gli esami ematologici che permettono di trovare gli anticorpi anti-gliadina (AGA), anti-endomisio (EMA) e anticorpi anti-transglutaminasi (Ac anti-tTG) sono i primi da dover effettuare per accorgersi del disturbo nel bambino, così come anche nell’adulto.
Le verifiche mediche prima citate, in maniera molto frequente, spaventano i genitori o tutori del bambino, poiché dovrà subire anestesie di vario grado in base ad età e stato fisico. Sono utilizzate sonde molto piccole per i più grandi e capsule, nel caso in cui il soggetto sia davvero piccolo d’età. Per quanto riguarda le sonde, stiamo comunque parlando di attrezzi che sono molto inferiori come volume a quelli usati per l’effettuazione di una gastroscopia e di pochissimi centimetri per le capsule chiamate ”Crosby-Kugler”.
L’alimentazione di un bambino affetto da celiachia
Una scorretta alimentazione, nel periodo precedente al 6° mese del bambino, può essere motivo di una futura manifestazione dell’intolleranza da glutine nello stesso. Sarebbe consigliabile fornire un sano allattamento al bambino fino al 6° mese d’eta, in modo da scongiurare successivi pericoli, facendo si che, in tal modo, che le pareti intestinali del bambino si irrobustiscano in maniera sana e regolare.
Imprescindibile ed ovvia, sarà una corretta alimentazione priva di glutine nel soggetto affetto. Carne, frutta, formaggi, verdure, latte, latticini ma soprattutto riso, saranno gli alimenti che l’intollerante al glutine avrà a propria disposizione. Gli saranno invece severamente vietati tutti i derivati della farina come: pasta, pizza, pane, a meno che non siano dei prodotti appositamente privi di glutine, per non dar disturbi al soggetto celiaco. Qualsiasi prodotto come carne o pesce che sia infarinato nella farina di fgano, come cotolette, bastoncini da friggere e simili, sono altrettanto vietati.
Ancora da eliminare dalla dieta del bambino, sono le salse di produzione industriale, in quanto queste posseggono nella maggior parte dei casi alcune tracce di glutine. Da evitare anche la cottura di alimenti per il bambino in recipienti in cui precedentemente siano stati preparati cibi contenenti glutine. In questo modo, si evita il rischio di contaminare il cibo per il bambino con eventuali residui di glutine. Anche tutti quei cibi che vengono preparati con l’ausilio della birra sono da evitare, in quanto è un alimento contenente alcol e, tra l’altro, glutine.
Bisognerebbe porre una grande attenzione durante tutte le attività svolte in cucina. Sarebbe consigliabile cucinare pasti contenenti glutine sempre separatamente dal periodo in cui si preparano quelli per il bambino celiaco. Utilizzare strumenti da cucina differenti per i cibi senza glutine è un’altra accortezza da dover tenere a mente, in modo da limitare qualsiasi ingestione di un eventuale residuo glutinaceo.
Una corretta igiene delle mani prima della preparazione dei pasti è un’altra buona misura da dover attuare, per scongiurare ogni eventuale complicazione nella salute del bambino affetto dal problema della celiachia, che molto spesso è sottovalutato.