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Cesare Romiti è stato uno dei manager che ha fatto la storia dell’economia italiana. La sua storia resterà legata ai venticinque anni trascorsi alla Fiat, dove arrivò nel 1974 per poi andarsene nel 1998 dopo esserne stato amministratore delegato e presidente, segnandone profondamente la storia al fianco di Gianni Agnelli. L’imprenditore è morto all’età di 97 anni, il 18 agosto 2020. Chi era Cesare Romiti?
Chi era Cesare Romiti?
Cesare Romiti è nato a Roma il 24 giugno del 1923. Il padre era un impiegato delle Poste. I primi 23 anni della sua carriera li ha vissuti da manager nel settore chimico. Dopo aver ottenuto la laurea in Scienze Economiche e Commerciali, Romiti entra a far parte del Gruppo Bombrini Parodi Delfino, una società che si occupava del settore chimico, tessile e meccanico. Ne diventa direttore generale nel 1968, in seguito alla fusione dell’azienda con la Snia Viscosa. Dalla chimica Romiti passò ad occuparsi del settore aereo. Nel 1970 viene nominato dall’Iri direttore generale di Alitalia e, poco dopo, ne diventa anche amministratore delegato.
Proprio negli anni Settanta, Romiti fa il suo ingresso in Fiat. Nel 1976 diventa direttore generale dell’azienda automobilistica torinese, nella quale rivestirà anche la carica di amministratore delegato e presidente dal 1996 al 1998.
L’ingresso in Fiat
Nella casa automobilistica di Torino è stato a lungo braccio destro dell’Avvocato Gianni Agnelli. Entrato in Fiat, Romiti si impegna a risanare le finanze dell’azienda grazie all’operazione definita Libyan Arab Foreign Bank, che porta alla costituzione della Lafico, banca statale d’investimento libica attiva fino al 2006.
Sotto la sua direzione, la Fiat consolida i suoi stabilimenti a livello nazionale e si espande in ambito internazionale. Romiti contribuisce alla creazione dell’Iveco e, nel settore delle telecomunicazioni, all’acquisizione della Società Telettra. È lui a occuparsi anche della fusione con Alfa Romeo a Foggia nella Sofim.
Cesare Romiti è stato uno dei manager che ha fatto la storia dell’economia italiana , ma il suo nome resterà, comunque, sempre legato al marchio Fiat: dalla marcia dei 40.000 quadri con i 35 giorni di sciopero del 1980, all’ingresso nel gruppo di Mediobanca e della Deutsche Bank, dalla costruzione degli stabilimenti di Pratola Serra e Melfi alla seconda crisi energetica degli anni Novanta, dall’internazionalizzazione dei mercati (con i nuovi mercati in America Latina, in Cina, e nell’ex Unione Sovietica) alla riorganizzazione del lavoro e della strategia industriale.
Gli anni dopo la Fiat
Con i figli Maurizio e Piergiorgio entra in Impregilo per poi uscirne dopo anni di gestione controversa. Romiti resta in Fiat fino al 1998, quando diventa presidente di Rcs e fonda Gemina, società finanziaria che controlla il gruppo editoriale di via Solferino. Dopo aver assunto la carica di presidente onorario di Rcs MediaGroup, Cesare Romiti nel 2005 entra nel patto di sindacato degli Aeroporti di Roma.
Romiti è autore di numerose pubblicazioni nel settore industriale ed economico, tra cui “Questi anni alla Fiat” e “Etica ed economia”. Era il presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, faceva parte della giunta di Federmeccanica, dell’Associazione Unione Monetaria Europea, dell’International Association for the Promotion and Protection of Private Foreign Investments e del consiglio direttivo di Confindustria.