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La Sardegna è la sua terra di origine, la scrittura è la sua vita, le lotte femministe anche. Michela Murgia, classe 1972, è un volto molto noto nel mondo dell’editoria: scrittrice e blogger, è anche drammaturga e critica letteraria molto nota. I suoi libri hanno fatto il giro del paese e la sua voce, talvolta considerata scomoda, colpisce sempre nel segno.
Michela Murgia: alla scoperta della scrittrice, tra vita e carriera
Michela Murgia è nata a Cabras, in provincia di Oristano, Sardegna, il 3 giugno 1972 sotto il segno dei Gemelli e attualmente ha 51 anni.
L’Italia la conosce in veste di autrice, drammaturga, blogger, opinionista e attivista, ma Murgia, prima di diventare la voce di oggi, nella vita ha svolto altri lavori.
Dopo il diploma conseguito presso l’istituto tecnico commerciale, Michela Murgia comincia a buttarsi nel mondo del lavoro e lo fa assumendo, di volta in volta, un volto nuovo, ma sempre rimanendo fedele a se stessa. Per sei anni è insegnante di religione nelle scuole; professione che abbandonerà dedicandosi alla vendita di multiproprietà e non solo.
È stata operatrice fiscale, ha lavorato come dirigente amministrativa e ha fatto anche la pioniera notturna. Insomma, una vita ricca di esperienze che le hanno permesso di conoscere e di conoscersi.
La scrittura l’ha sempre accompagnata e il suo primo libro (concepito inizialmente come blog) Il mondo deve sapere, ha proprio raccontato in chiave molto satirica la realtà degli operatori di telemarketing dentro il mondo del call center. Non solo satira: in quel libro Michela Murgia è riuscita a fare emergere anche il lato negativo della vicenda, tra sfruttamenti economici e manipolazione psicologica nei confronti dei lavoratori. La sua voce, già dal primo libro, cominciava a farsi sentire. Quel Il mondo deve sapere diventa anche un’opera di teatro e ha anche ispirato la sceneggiatura del film Tutta la vita davanti: qualcosa, Michela Murgia, l’ha smosso davvero.
Accabadora e la carriera da scrittrice sempre più forte
Nel 2009 Michela Murgia pubblica Accabadora, romanzo che tratta temi importanti come quello dell’eutanasia e dell’adozione. Il romanzo vince il Premio Dessi nello stesso anno, ma vince anche il Premio Mondello e il Premio Campiello.
Sono numerosi i libri successivi da lei pubblicati:
- Ave Mery. E la chiesa inventò la donna;
- L’incontro;
- Piciocas. Storie di ex bambine dell’Isola che c’è;
- L’ho uccisa perché l’amavo: falso! (scritto in collab. con Loredana Lipperini);
- Chirù;
- Futuro Interiore;
- L’inferno è una buona memoria;
- Istruzioni per diventare fascisti;
- Noi siamo tempesta;
- Morgana, storie di ragazze che tua madre non approverebbe;
- Stai zitta, e altre nove frasi che non vogliamo sentire più
- God Save the Queer. Catechismo femminista;
- Tre ciotole
La vita privata di Michela Murgia: l’amore e la malattia
No. Ho cinquant’anni, ma ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle persone non fa in una vita intera. Cose che non sapevo neppure di desiderare. Ho ricordi preziosi.
Risponde così Michela Murgia alle domande dell’intervista fatta da Aldo Cazzullo rilasciata nel 2023. Domande che toccano le pagine del suo ultimo libro, Tre ciotole, ma che riguardano lei in prima persona. Michela Murgia ha raccontato di avere un tumore al quarto stadio inoperabile ed è riuscita a parlare della malattia e della morte come solo lei riesce a fare: aprendo a visioni nuove della vita, facendo ragionare e dando uno specchio differente del mondo.
L’amore è sempre stato per lei importantissimo: dal 2010 al 2014 Michela Murgia è stata sposata con Manuel Persico. Nel 2023 racconta di un futuro matrimonio, confermando anche di essere circondata da persone che le regalano amore ogni giorno.