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Stefano Tacconi è un ex calciatore italiano, di ruolo portiere.
Vediamo insieme, all’interno di questo articolo, di conoscerlo meglio.
Stefano Tacconi è un ex calciatore italiano, di ruolo portiere. Nato a Perugia il 13 maggio del 1957 oggi ha 66 anni e vive a Cusago, in provincia di Milano. Stefano è cresciuto nelle giovanili di Spoleto e Inter e ha avuto una grandissima carriera come estremo difensore delle Juventus, in cui ha militato per nove stagioni, vincendo diversi trofei, tra cui due scudetti, una Coppa Italia, una Coppe delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa dei Campioni e una Coppa Uefa.
Tacconi ha giocato anche per la Nazionale, è stato il vice di Walter Zenga agli Europei del 1998 e ai Mondiali di Italia ’90. Stefano Tacconi ha anche conseguito un diploma come cuoco infatti, una volta terminata la carriera agonistica, è divenuto imprenditore nel campo della ristorazione. Tacconi è stato sposato con Paola Vincenzoni, il suo primo amore, dalla quale però non ha avuto figli. La loro relazione è durata pochi anni. La donna inoltre è venuta a mancare nel 2008, il corpo è stato ritrovato nella sua casa di Spoleto, non si sa se la morte sia avvenuta per cause naturali o a seguito di una aggressione poiché, dall’autopsia, è stato riscontrato un colpo alla testa, che però può essere stato causato da una caduta accidentale.
Nel 2011 Stefano Tacconi si è risposato con Laura Speranza, un ex modella con la quale ha avuto ben quattro figli: Andrea, Virginia, Vittoria Maria e Alberto.
Dopo il ritiro dalla attività agonistica, Stefano Tacconi è stato anche opinionista in televisione e, nel 1999, si è buttato in politica, candidato da Alleanza Nazionale per le Elezioni Europee. Inoltre, la sua passione per la cucina, lo ha portato a scrivere un libro di ricette umbre.
Stefano Tacconi ad aprile del 2022 è stato colpito da un aneurisma e da una emorragia celebrale. Nonostante i medici pensassero che non ce l’avrebbe fatto, Stefano Tacconi è sopravvissuto e lo ha raccontato di recente a Silvia Toffanin a “Verissimo“. Ecco le sue parole: “pensavo di essere immortale, invece dietro l’angolo c’è sempre qualcosa di inaspettato. E meno male che c’era mio figlio con me in macchina, sennò non sarei qui.
Erano un paio di giorni che ero stanco morto, avevo mal di testa. Avevo preso delle semplici pillole, ma non pensavo di certo ad altro. Era il 23 aprile, il giorno del compleanno di mia moglie. Adesso però sono qui ed è questo quello che conta. Sono ripartito come 66 anni fa, senza camminare e senza parole. Meno male che ero sportivo, sennò non avrei recuperato proprio. In ospedale sono caduto sette volte, mi slegavo dai tubi, lasciavo la carrozzina e provavo a camminare.
Non mi ha cambiato questa esperienza.”.
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