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Chi sono le It Girl e che fine hanno fatto? Per rispondere a questa domanda bisogna ripercorrere la loro storia. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
It Girl, la storia: chi sono?
Le It Girl sono state un vero fenomeno e con il loro stile hanno influenzato la moda nel corso degli anni. Le It Girl erano modelle, attrici, ereditarie, in grado di lanciare mode e influenzare stili, sempre presente ai party più chiacchierati, nei backstage dei concerti e alle sfilate. In realtà non esiste una vera e propria definizione di “It”, ma si tratta più che altro di un’essenza, di fascino innato, di un modo di essere che implica libertà, noncuranza, stile unico e un pizzico di trasgressione. Le It Girl sapevano essere sofisticate, sempre presenti nella scena notturna del mondo che conta, ma mantenevano anche un’aria da “ragazza della porta accanto”. Erano sempre ricercate da band di lusso, ma sfoggiavano anche capi e accessori trovati ad eventi di beneficienza e nei negozi vintage. Tra le It Girl più conosciute troviamo Chloë Sevigny, Alexa Chung, Sienna Miller e Paris Hilton, perché negli anni 2000 il fenomeno è scoppiato a livello mondiale, ma in realtà c’erano già delle tracce nei primi anni del 1900, come riportato da Elle. Nel 1927 la scrittrice Elinor Glyn fa conoscere questo fenomeno con il libro “It and Other Stories”, che diventa il film “Quel certo non so che”, con la protagonista Clara Bow che diventa a tutti gli effetti la prima It Girl della storia, a cui si ispira anche il personaggio di Betty Boop. Negli anni ’40 è entrata in scena Gloria Vanderbilt, ereditiera incredibilmente affascinante. Magnetica. Negli anni ’60 è il turno di Edie Sedgwick e del suo fascino underground, con atteggiamento scomposto e spirito ribelle, negli anni ’70 tocca a Marisa Berenson e Bianca Jagger, negli anni ’80 a Grace Jones.
Il concetto di It Girl, con l’uso di questo termine, prende realmente piede solo negli anni ’90, con Chloë Sevigny. Nel 1994 il New Yorker la definisce It Girl, ma è diversa dai canoni del tempo, i suoi look sono eccentrici e scombinati, ma è molto ammaliante. Arrivando agli anni 2000 si aggiungono Paris Hilton, Nicole Richie e Lindsay Lohan, particolarmente inclini agli eccessi, ma anche Olivia Palermo, più sofisticata, e Sienna Miller, Alexa Chung e Agyness Deyn, più indie, e Cara Delevigne, più indisciplinata, ma ce ne sono molte altre.
It Girl, che fine hanno fatto?
Il concetto di It Girl ha preso piede in un momento storico in cui c’era un vuoto da riempire. Molte di loro erano di ispirazione perché si parlava del loro stile, perché sapevano comporre outfit originali e interessanti. Improvvisamente saper mischiare stile vecchio e nuovo, lusso e second hand, alta moda e fast fashion donava grande riconoscimento. Ad aver cambiato le carte in tavola è stato l’avvento dei social network e dei blog. È iniziata l’era dell’auto-proclamazione, che si è poi trasformata in auto-promozione, che porta a monetizzare lo stile. Oggi quella che si avvicina di più al concetto di It Girl è sicuramente Bella Hadid, che è in grado di influenzare la moda, il mercato e i desideri della Gen Z. Eppure, di It Girl non si può più parlare. Prima di tutto perché si basa su un concetto di unicità che è sempre più difficile da trovare e anche perché in una società piena di positività tossica, politicamente corretto e stili di vita salutari, viene a mancare quell’idea di libertà, noncuranza e trasgressione che caratterizzava le It Girl del passato. Mancano l’umanità senza filtri, la bellezza dell’imperfezione e la diversità che le dinamiche di oggi, tra reale e digitale, non consentono di mostrare.
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