La storia di Ciccio e Tore, i due fratellini di Gravina, è uno dei tanti casi di cronaca nera che di più ha sconvolto e tenuto con il fiato sospeso tutta l’Italia. Tutti attendevano con ansia lo sviluppo della vicenda ma nessuno poteva immaginare l’epilogo tragico che conseguì. Ripercorriamo le tappe cruciali di questa storia: dalla scomparsa alle indagini delle forze dell’ordine sino al tragico finale.
La scomparsa di Ciccio e Tore
Ciccio e Tore sono due fratellini di Gravina, in Puglia. Hanno rispettivamente 13 e 11 anni e sono figli di genitori separati. Da qualche tempo il Tribunale dei minori ha deciso di affidarli al padre che vive con la compagna e la figlia di lei. Nonostante tutto ciò, la vita dei due ragazzini sembra trascorre serenamente, con la spensieratezza tipica di quell’età.
Ma qualcosa un giorno cambia. È il 5 giugno 2007 quando i due bambini escono di pomeriggio per andare a giocare con gli amici di sempre. Arriva la sera, ma dei fratellini nessuna traccia. Il padre, preoccupato, avverte la polizia. Gli inquirenti iniziano le ricerche ma di Ciccio e Tore nessuna traccia.
Le indagini
La notizia della loro scomparsa sconvolge e fa il giro del paese, tanto che fin da subito tutti iniziano a pensare che qualcuno possa averli rapiti. Iniziano le indagini che subito si indirizzano sul padre dei ragazzi. L’uomo infatti viene descritto come un tipo burbero e rabbioso. IL 14 giugno il padre viene sottoposto a un interrogatorio e i sospetti degli inquirenti diventano ben presto certezze. Anche il nuovo compagno della madre viene sospettato per presunte violenze ai danni dei ragazzini.
Nel novembre 2007 il padre di Ciccio e Tore viene arrestato con la grave accusa di duplice omicidio, di occultamento di cadavere e di sequestro di persona proprio ai danni dei figli. Secondo le indagini il padre si sarebbe arrabbiato con i figli a tal punto da ucciderli. Condannato, l’uomo uscirà dal carcere solo nell’aprile 2008 quando viene riconosciuta la sua innocenza.
Il tragica scoperta dei fratellini
Nel frattempo il 25 febbraio 2008, un ragazzino precipita all’interno di un pozzo presso una residenza aristocratica ottocentesca nei pressi di Gravina. Avvertiti prontamente, i vigili del fuoco giungono sul posto e calandosi riescono a recuperare il ragazzino. Ma è proprio qui che gli uomini fanno una scoperta macabra.
Sul fondo del pozzo ci sono due cadaveri mummificati di due bambini. Non c’è dubbio: si tratta proprio dei fratellini di Gravina scomparsi. L’autopsia rivela che sono morti di fame, di sete e di freddo. Tuttavia entrambi i corpi sono privi di percosse. Molto probabilmente, mentre giocavano uno dei due è caduto nel pozzo, così l’altro fratello ha tentato di aiutarlo, finendo anche lui là dentro.
Si chiude così la scomparsa di Ciccio e Tore. Un caso di cronaca nera che ha suscitato tanto clamore. Si chiude con una sola certezza: i due ragazzi morti in quel pozzo. Ma sul come, sul perché e sulla possibilità che qualcuno era presente con loro in quella casa resta ancora oggi un mistero.