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Il Cimitero dei feti, in alcune città noto come Giardino degli Angeli, è un luogo di sepoltura destinato ai bambini mai nati. Molte città italiane, così come tante altre località mondiali, hanno scelto di destinare uno spazio dei cimiteri classici alle famiglie che avvertono la necessità di elaborare il lutto perinatale in uno ‘spazio dedicato’. A Roma, ad esempio, c’è un’area di 600 metri quadri all’interno del cimitero Laurentino destinata agli ‘Angeli’, mentre in altre città come Trieste e Vicenza sono già iniziati i lavori per costruirne uno.
Il lutto perinatale, negli ultimi anni come non mai, sta trovando sempre maggiore spazio nella nostra cultura, tanto che ha anche una giornata mondiale dedicata. BabyLossAwarenessDay – questo il nome scelto per l’importante commemorazione – nasce negli Stati Uniti e approda in Italia nel 2007. Si celebra il 15 ottobre e per l’occasione vengono promossi eventi culturali, momenti formativi e manifestazioni.
Il Cimitero dei feti è solitamente gestito da associazioni cattoliche ed è nato con l’intento di donare ai genitori che vivono il lutto perinatale un luogo dove elaborare il dolore. Ovviamente, sono molte le persone che non credono alla ‘buona fede’ che dovrebbe portare alla nascita di luoghi di questo genere. In tanti, infatti, vedono i Giardini degli Angeli come un nuovo tentativo di colpevolizzare la libera scelta dell’aborto.
Proprio per questo motivo, la nascita e la diffusione dei Cimiteri dei feti genera numerose polemiche. Queste, inoltre, sono incrementate anche dalla scelta di alcune associazioni di inserire le generalità della madre sulla tomba del bimbo mai nato.
Secondo gli esperti, i Cimiteri dei feti potrebbero rappresentare un valido aiuto per comprendere, accettare ed elaborare la perdita. Interrompere una gravidanza, qualunque sia il motivo, non è mai una scelta semplice e comporta ferite che difficilmente si possono rimarginare. Pertanto, avere un luogo ‘dedicato’ dove poter piangere il proprio figlio può risultare terapeutico, donando ai genitori la possibilità di scegliere se seppellire o meno il feto.
Ovviamente, insieme ai pareri favorevoli, ci sono anche quelli contrari. Non tutte le donne, infatti, vivono l’aborto come un trauma. Sono tante quelle che scelgono in modo volontario e consapevole di interrompere una gravidanza, per cui la presenza dei Cimiteri dei feti potrebbe essere un modo per colpevolizzarle della scelta fatta. Inoltre, i nomi scelti per indicare questi luoghi di sepoltura, potrebbe anche essere un escamotage per limitare un diritto acquisito, ovvero quello dell’aborto.