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La frase: “È vicino a Padova l’Islanda” porta indietro nel tempo e fa ricordare la famosa intervista di Giulio allo Zecchino d’Oro.
A condurre quell’edizione era proprio Cino Tortorella, diventato il simbolo del programma nonchè un uomo fondamentale nel palinsesto Rai.
Felice Tortorella, noto con il soprannome di Cino (Ventimiglia, 27 giugno 1927 – Milano, 23 marzo 2017), è stato un conduttore televisivo italiano. Cresce solo con la madre Lucia senza poter mai conoscere il padre, che muore prima della sua nascita. Dopo una gioventù passata in Liguria e conclusasi con il diploma preso nel Liceo Cassini di Sanremo, si trasferisce a Milano dove frequenta lafacoltà di Giurisprudenza.
La abbandona poco dopo quando svolge prima un servizio militare negli Alpini e poi si dedica a tempo pieno al teatro.
Rientra tra i vincitori della selezione per la Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler e proprio qui nel 1956 promuove la messa in scena “Zurlì, mago Lipperlì” che ispira poi la sceneggiatura del suo programma di grandissimo successo “Zurlì il mago del giovedì”.
Questo va in onda nel 1957 per due anni, poi Tortorella si dedica per tutta la sua carriera alla manifestazione canora per bambini più nota di sempre: Zecchino d’Oro.
Interpreta dunque il personaggio del Mago Zurlì per ben cinquanta edizioni del programma, promosso ai tempi da Umberto Eco, funzionario Rai. Il successo è incredibile e diventa un passaggio chiave dell’infanzia di tutti i bambini cresciuti in quegli anni.
Inoltre per la sua conduzione estremamente longeva entra a far parte del Guinnes dei primati per essere la persona che ha presentato lo stesso programma più a lungo di chiunque altro al mondo.
Durante il suo periodo in Rai lavora inoltre come regista e autore di “Chissà chi lo sa?” una trasmissione di grande successo andata in onda per più di dieci anni e diventata uno dei programmi fondamentali della tv dei ragazzi. Successivamente lavora per la trasmissione “Nuovi incontri” in cui partecipano scrittori contemporanei del tempo di grande successo tra cui Dino Buzzati e Alberto Moravia.
Con l’avvento delle televisioni private non perde l’occasione di fare nuove esperienze. Così nei primi anni ottanta inizia a lavorare con Telealtomilanese e successivamente con Antennatre dove collabora spesso con Enzo Tortora. Tra le trasmissioni di successo della rete si ricorda “Telebigino” in cui Roberto Vecchioni, che era anche professore di latino e greco ai tempi, rispondeva alle richieste di aiuto da parte dei telespettori in difficoltà con i compiti a casa. Collabora inoltra con Euro TV in cui è autore insieme ad Antonio Ricci de “Il Grillo parlante”.
Oltre ai programmi in tv si dedica al mondo del giornalismo e della letteratura scrivendo su settimanali per ragazzi tra cui “Il Corriere dei Piccoli”, “Il Giornalino” e “Topolino”. Dopo un grave attacco d’ischemia si dedica inoltre ad attività di volontariato fondando l’associazione “Gli amici di Mago Zurlì” con lo scopo di avere qualcuno in grado di seguire i ragazzi. Alla sua morte nel 2017 molti sono stati i personaggi dello spettacolo a presenziare al suo funerale.
Inoltre, in occasione dei 60 anni dello Zecchino d’Oro è stata realizzata una puntata in suo onore.