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Per un numero crescente di donne lavoratrici lo smart working sta diventando un vero e proprio stile di vita, una scelta che si rivela vantaggiosa perché concede maggiore flessibilità e offre l’opportunità di costruire la propria carriera senza essere vincolate a un’unica sede geografica.
Esercitare la professione da remoto, infatti, significa poter viaggiare e svolgere le proprie mansioni in qualsiasi località, talvolta per brevi workation oppure conquistando ancora più indipendenza trasformandosi in nomadi digitali, ponendosi obiettivi a lungo termine.
Ma quali sono i fattori che influenzano la scelta della destinazione? Il clima, la cultura e la convenienza economica sono certamente importanti, tuttavia a giocare un ruolo cruciale è sempre la sicurezza, che rimane una priorità assoluta per il mondo femminile.
Città sicure e accoglienti per le smart workers: la top 5
Il luogo dove svolgere il proprio lavoro da remoto dev’essere sicuro, accogliente e inclusivo, tale da poter essere chiamato “casa” anche se geograficamente lontano. Holidu, la piattaforma di prenotazione di case e appartamenti vacanza tra le più diffuse in Europa, ha stilato la classifica delle città più sicure per le lavoratrici nomadi digitali, destinazioni dove le donne si sentono più libere e supportate nel loro percorso professionale e personale.
Il primo gradino del podio è occupato da Venezia, che non è l’unica città italiana a comparire in graduatoria: Pisa e Catania, infatti, sono presenti rispettivamente al 40mo e 48mo posto. Ecco qui di seguito la top 10 dettagliata:
- Venezia, Italia: il 78,69% delle donne si sente a proprio agio nel camminare da sola tra le calli e le fondamenta, percependo sicurezza e godendo di un’atmosfera accogliente anche grazie alla struttura pedonale e ben illuminata;
- Valencia, Spagna: considerata ideale per ottenere un perfetto equilibrio tra convenienza economica, sicurezza e ricchezza culturale, è apprezzata per lo stile di vita mediterraneo, i trasporti pubblici affidabili e la solida comunità di espatriati;
- Porto, Portogallo: conveniente e incredibilmente accogliente, la città si distingue per la cordialità verso gli stranieri, bassi tassi di criminalità e un’infrastruttura ben collegata;
- Coimbra, Portogallo: ad attrarre numerose nomadi digitali è l’atmosfera giovane e dinamica, in grado di offrire un’esperienza tranquilla e culturalmente ricca;
- Aveiro, Portogallo: conosciuta come la “Venezia del Portogallo”, affascina grazie all’ottimo equilibrio tra lavoro e vita privata, alle sue dimensioni compatte e ai bassi tassi di criminalità.
A partire dalla sesta posizione troviamo L’Aia nei Paesi Bassi, Fiume in Croazia, Portimão e Lisbona sempre in Portogallo (che si conferma il Paese europeo più rappresentato) e, al decimo posto, Tallinn in Estonia. Sul sito ufficiale di Holidu è possibile visualizzare la classifica completa, con i relativi punteggi riferiti non solo alla sicurezza nello spostarsi da sole e all’accoglienza ma anche alla legislazione sulle molestie in ambito lavorativo, alle possibilità di accedere alle stesse opportunità lavorative degli uomini e alle offerte destinate ai nomadi digitali per soggiorni superiori ai sei mesi.
Città preferite dalle smart workers nel resto del mondo
Guardando fuori dai confini europei, invece, tra le mete preferite dalle donne lavoratrici nomadi digitali compaiono Taipei a Taiwan, che si classifica al primo posto per l’accoglienza, la sicurezza e la legislazione sui diritti femminili, seguita da Chiang Rai in Thailandia e Montevideo in Uruguay.
Chiang Rai è una delle città meno visitate della Thailandia, tuttavia si caratterizza per un rapporto tra nomadi digitali donne e uomini superiore alla media, pari al 22%. Montevideo, invece, ha ottenuto il punteggio massimo per l’accoglienza sia verso le donne sia nei confronti degli stranieri.