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Per un numero crescente di donne lavoratrici lo smart working sta diventando un vero e proprio stile di vita, una scelta che si rivela vantaggiosa perché concede maggiore flessibilità e offre l’opportunità di costruire la propria carriera senza essere vincolate a un’unica sede geografica.
Esercitare la professione da remoto, infatti, significa poter viaggiare e svolgere le proprie mansioni in qualsiasi località, talvolta per brevi workation oppure conquistando ancora più indipendenza trasformandosi in nomadi digitali, ponendosi obiettivi a lungo termine.
Ma quali sono i fattori che influenzano la scelta della destinazione? Il clima, la cultura e la convenienza economica sono certamente importanti, tuttavia a giocare un ruolo cruciale è sempre la sicurezza, che rimane una priorità assoluta per il mondo femminile.
Il luogo dove svolgere il proprio lavoro da remoto dev’essere sicuro, accogliente e inclusivo, tale da poter essere chiamato “casa” anche se geograficamente lontano. Holidu, la piattaforma di prenotazione di case e appartamenti vacanza tra le più diffuse in Europa, ha stilato la classifica delle città più sicure per le lavoratrici nomadi digitali, destinazioni dove le donne si sentono più libere e supportate nel loro percorso professionale e personale.
Il primo gradino del podio è occupato da Venezia, che non è l’unica città italiana a comparire in graduatoria: Pisa e Catania, infatti, sono presenti rispettivamente al 40mo e 48mo posto. Ecco qui di seguito la top 10 dettagliata:
A partire dalla sesta posizione troviamo L’Aia nei Paesi Bassi, Fiume in Croazia, Portimão e Lisbona sempre in Portogallo (che si conferma il Paese europeo più rappresentato) e, al decimo posto, Tallinn in Estonia. Sul sito ufficiale di Holidu è possibile visualizzare la classifica completa, con i relativi punteggi riferiti non solo alla sicurezza nello spostarsi da sole e all’accoglienza ma anche alla legislazione sulle molestie in ambito lavorativo, alle possibilità di accedere alle stesse opportunità lavorative degli uomini e alle offerte destinate ai nomadi digitali per soggiorni superiori ai sei mesi.
Guardando fuori dai confini europei, invece, tra le mete preferite dalle donne lavoratrici nomadi digitali compaiono Taipei a Taiwan, che si classifica al primo posto per l’accoglienza, la sicurezza e la legislazione sui diritti femminili, seguita da Chiang Rai in Thailandia e Montevideo in Uruguay.
Chiang Rai è una delle città meno visitate della Thailandia, tuttavia si caratterizza per un rapporto tra nomadi digitali donne e uomini superiore alla media, pari al 22%. Montevideo, invece, ha ottenuto il punteggio massimo per l’accoglienza sia verso le donne sia nei confronti degli stranieri.