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Claudio Sona, ospite di Storie Italiane, ha raccontato a Eleonora Daniele come è cambiata la sua vita dopo la partecipazione al primo trono gay di Uomini e Donne. Il ragazzo è stato chiamato per portare la sua testimonianza in merito ai cosiddetti leoni da tastiera, che, dopo il programma, lo hanno preso di mira.
Le parole di Claudio
Claudio Sona abbiamo imparato a conoscerlo a Uomini e Donne. Un ragazzo dolce ed estremamente educato che, con la storia d’amore con Mario Serpa ci ha fatto letteralmente sognare. Purtroppo però, la loro relazione non ha avuto la fortuna sperata e ognuno ha ripreso la propria vita, Mario a Roma e Claudio a Verona. Dopo la partecipazione alla corte di Maria De Filippi, Claudio ha dovuto fare i conti con i risvolti negativi della popolarità. In primis, il Sona è stato il primo tronista omosessuale della trasmissione, cosa che ha scatenato sul web un forte dibattito. Purtroppo, nonostante il calendario segni l’anno 2018, per tante cose siamo ancora fermi all’anno mille. Il dolce veronese, ospite a Storie Italiane, racconta a Eleonora Daniele la sua lotta contro i cosiddetti leoni da tastiera. I social sanno essere accattivanti e creano l’illusione del potere. Quel potere che ti spinge a scrivere ciò che vuoi e ad offendere gli altri giusto per il gusto di farlo. È questo che racconta Claudio, il quale ha dovuto far ricorso alla magistratura per poter arginare il problema. L’imprenditore veronese ammette che alcune persone pensano di offenderlo usando l’appellativo ‘tronista’, ma che non è questo il vero problema. I leoni da tastiera con lui sono andati ben oltre, arrivando perfino a pesanti diffamazioni. Il Sona ammette quindi che, nei casi più gravi, non ha potuto fare altro che denunciare. L’ex fidanzato di Mario Serpa poi, fa una riflessione che merita menzione.
Claudio Sona, incalzato da Elonora Daniele, fa una riflessione molto importante in merito all’utilizzo dei social. Mai come in questo ultimo anno, il numero dei leoni da tastiera è aumentato notevolmente. Dato scontato direi, considerando che i social diventano ogni giorno una realtà sempre più diffusa. Fermatevi un attimo a riflettere: quante persone conoscete che non utilizzano Facebook o Instagram? Giusto per citare quelli più in voga. Ormai, quasi tutta la popolazione possiede almeno un profilo social che utilizza quotidianamente e, anche se il limite d’età per poter accedervi è di tredici anni, i ragazzini che hanno un’età inferiore sono comunque ‘attivi’. Come mai? Scarsa attenzione da parte dei genitori? Possibile, ma non potrebbe anche la scuola svolgere un ruolo importante? Ecco, è proprio questo che propone Claudio Sona. L’ex tronista sostiene che se i bambini avessero l’opportunità, sia a scuola che in famiglia, di essere educati all’utilizzo dei social, i leoni da tastiera diminuirebbero. Effettivamente non sarebbe una cattiva idea. Claudio ha sofferto molto per quello che gli è successo e alcune offese lo hanno gettato nello sconforto più totale. Il Sona dichiara che siamo ancora in tempo per fare qualcosa, al fine di evitare ad altri i terribili momenti che lui ha vissuto.