Clementino si drogava fino a pochissime settimane fa.
E’ questa la rivelazione che il rapper napoletano ha fatto sul palco di Storie Digitali, l’evento Milanese che ha scelto per parlare della sua dipendenza e del percorso necessario ad uscirne.
La dipendenza di Clementino non era mai stata resa pubblica: si trattava di un dramma privato che il rapper e la sua famiglia stavano vivendo e affrontando da soli.
La dipendenza aveva compromesso la vita professionale del rapper in più di un’occasione.
Ci sono stati momenti, ha raccontato Clementino, in cui non riusciva ad alzarsi dal letto nonostante il fatto che fosse atteso su un palco per presentare i suoi ultimi lavori musicali. Una volta, ha confessato, non ha potuto partecipare alla presentazione del suo album “Vulcano” perché era chiuso in casa da tre giorni in uno stato molto alterato.
In un’altra occasione Clementino non è riuscito a scattare una fotografia con uno dei suoi idoli: il rapper e produttore Jay – Z che Clementino aveva avuto la fortuna di incontrare durante una kermesse.
A dargli la forza di mettere un freno alla propria dipendenza è stato l’affetto ma soprattutto il dolore dei genitori. Clementino ha raccontato che a scuoterlo profondamente è stato il pianto dei suoi genitori durante una delle sue crisi peggiori. Da allora ha deciso di cambiare completamente vita ed è stato lui stesso a mettersi in contatto con una comunità di recupero che gli permettesse di riacquistare una vita normale.
Nelle comunità di recupero i tossicodipendenti vengono messi nelle condizioni di poter recuperare una sorta di normalità. Tra le varie mansioni di cui i tossicodipendenti si fanno carico è anche quello di pulire gli ambienti dove vivono mentre sono sotto osservazione. Facendo riferimento a quell’esperienza Clementito ha commentato amaramente: “I ragazzi (della comunità) mi dicevano: sei un grande. Sei passato dal fare Sanremo a pulire i cessi in un attimo.”
Molti infatti, soprattutto se si tratta di personaggi famosi o comunque di una certa rilevanza, impiegano diverso tempo prima di entrare nel meccanismo della comunità e di arrendersi alle imposizioni del processo rieducativo.
Fortunatamente Clementino è rimasto con i piedi per terra ed è riuscito a portare a termine il suo processo riabilitativo molto rapidamente.
Il festival “Storie Digitali” è un evento annuale che ha luogo a Milano e che racconta le storie di persone che hanno a che fare con il mondo digitale e che in qualche modo possano essere significative.. Clementino ha spiegato anche in poche parole ma in modo estremamente efficace come gli artisti vengono irretiti nel giro della droga e soprattutto della dipendenza.
Prima te la offrono, poi te la compri. A un certo punto non sei più tu. Io ero la Iena White ma non ero più Clemente.
Il problema più grave, quindi, oltre ai naturali problemi di salute che derivano dal consumo continuativo di sostanze stupefacenti, era che la personalità del rapper stava cambiando e probabilmente prima o poi anche la sua vena creativa ne avrebbe risentito.