Svanisce il sogno delle ammiratrici di George Clooney di ammirare il bell’attore sulle spiagge della costa adriatica.
Non è vero che la star è interessata ad acquistare una villa di Porto Recanati, non è vero che aveva prenotato una camera in un lussuoso albergo del Conero, non è vero che verrà a farci visita in questa calda estate.
O meglio, gli interessamenti alla villa, la lettera al Comune di Porto Recanati, i fax di prenotazione a nome Clooney che hanno alimentato le voci di un possibile arrivo della star erano vere.
Il problema è che il vero George Clooney non c’entrava niente con tutta questa storia. Quello che è andato in scena in questi mesi era solo un grande bluff. Ad architettare la messinscena un clone dell’attore che annuncia acquisti, invia fax, ingaggia avvocati e deposita querele. Ma non compare mai di persona.
A rivelare la truffa è il settimanale Panorama, nel numero domani in edicola. Sulla vicenda starebbe già indagando la Guardia di finanza.
La storia, riferisce il settimanale, si intreccia con un caso giudiziario: nel novembre 2008 tre persone sono state rinviate a giudizio per associazione a delinquere, truffa, utilizzo di marchio mendace e sostituzione di persona: avrebbero usato il nome di Clooney, ignaro di tutto, per griffare una linea di abbigliamento.