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Beyoncé al Coachella 2018: è la consacrazione di una regina, la prima regina nera ad essersi aggiudicata il segmento serale del festival pop più famoso del mondo occidentale.
Arrivata sul palcoscenico come una novella Nefertiti, Beyoncé ha riunito le Destiny’s Child, ha scatenato la sua chioma leonina e ha messo in piedi uno show destinato a fare la storia della musica mondiale.
Beyoncé avrebbe dovuto essere sul palco allestito in mezzo al deserto di Indio per il Coachella Festival 2017, ma declinò gentilmente l’invito degli organizzatori adducendo un motivo che non avrebbe mai potuto essere contestato: era all’ottavo mese di una gravidanza dopo la quale avrebbe messo al mondo due bellissimi gemelli.
All’epoca il suo posto fu preso da una regina bianca della musica Pop: Lady Gaga. Lo spettacolo fu comunque all’altezza delle aspettative, ma non fu un momento da annotare sui libri di storia. Gli artisti a cui storicamente sono state affidate le ore serali del Cocachella erano tutti bianchi. In un’epoca in cui anche il Presidente degli Stati Uniti è stato nero per 8 anni di seguito, non si trattava più di una barriera culturale o razziale, quanto piuttosto di una semplice casualità a cui Beyoncé non avrebbe potuto mettere fine nella maniera migliore.
Consapevole del ruolo artistico che la sua performance avrebbe svolto nella storia della musica mondiale, Beyoncé è arrivata sul palco vestita in un meraviglioso abito di Balmain (lo stesso stilista che è stato in grado di sottolineare ogni curva possibile e immaginabile delle donne del clan Kardashian) ispirato alle linee severe e sensuali degli abiti delle donne egizie. Il rigido copricapo che ha domato per la prima parte dello show la chioma leonina di Beyoncé ricordava la corona dell’alto e del basso Egitto, quella tipica dei faraoni.
Ieratica, forte, nera: Beyoncé è stata in grado di rappresentare allo stesso tempo se stessa e tutte le donne afroamericane.
L’immobilismo e la lentezza che si addicono a una donna di sangue reale sono però durati molto poco: Beyoncé si è liberata dell’abito formale per ripresentarsi sul palco in shorts di jeans strappati, una casacca lucida giallo intenso, degli stivali al ginocchio con frange bianche e soprattutto con una chioma leonina che ha ondeggiato per due ore alla brezza estiva del Coachella.
Accompagnata da due ampie ali di musicisti e ballerini, Beyoncé ha ripercorso i momenti fondamentali della sua carriera. Il primo brano è Crazy in Love, si è poi passati a Lose My Breath assieme alle due amiche di una vita che sono poi state lasciate indietro perché non sono riuscite a tenere il passo della Regina: si sono unite a Beyoncé Kelly Rowland e Michelle Williams, le Destiny’s Child che già allora erano soltanto le coriste di Bey.
Lift Every Voice and Sing è l’inno di tutti gli afroamericani degli Stati Uniti d’America e la Regina, consapevole del suo ruolo, non avrebbe potuto dimenticarla.
Tutto è stato perfetto, senza una sbavatura di trucco, senza un passo di danza fuori tempo, senza una nota che fosse imprecisa. Uno show di qualità altissima.