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La prima impressione è quella che conta: realtà o bugia? Quando incontriamo qualcuno mai visto prima, è normale farsi un’idea su chi abbiamo davanti. Così come noi ci facciamo qualche domanda, è scontato che anche l’altro faccia altrettanto. Qual è, quindi, la prima impressione che trasmettiamo? Come lasciare sensazioni positive già dal primo incontro?
Come dare una buona impressione
Bastano 7 secondi per avere una primissima impressione su una persona che incontriamo per la prima volta. Solitamente, il primo fondamentale giudizio che compare nella nostra testolina è: mi piace o non mi piace. Questo si forma grazie al linguaggio del corpo. La comunicazione non verbale, infatti, viene colta e interpretata velocemente, soprattutto a livello inconscio. Ovviamente, si tratta di una semplice intuizione e non è detto che corrisponda alla realtà. Tutti noi, come se avessimo un enorme computer interiore di cui spesso non abbiamo coscienza, elaboriamo migliaia di dati che provengono dall’aspetto del nostro interlocutore e dal suo linguaggio del corpo. Contemporaneamente poi, anche l’altro ci sta valutando, e con gli stessi nostri criteri. Secondo uno studio, per cancellare una cattiva prima impressione ne servono almeno 7 positive. Pertanto, conviene fare colpo subito altrimenti c’è davvero da ‘faticare’. Come trasmettere, quindi, sensazioni positive fin da subito? Semplice, basta ‘pilotare‘ la nostra comunicazione non verbale.
La comunicazione non verbale
Controllando il nostro linguaggio del corpo, le possibilità di fare una prima impressione positiva aumentano in modo esponenziale. Curare questo aspetto, potrebbe darci grandi soddisfazioni per tutte le prime conoscenze della nostra vita: lavoro, amicizia e sentimenti. Per una comunicazione non verbale efficace dovete prestare grande attenzione a:
- Sguardo e sorriso: ciò che colpisce all’istante. Un volto sorridente, aperto e solare è positivo. Ricordatevi di evitare la fronte corrucciata e le labbra serrate. Lo sguardo che piace è quello dato da occhi che si soffermano nei tuoi per il tempo che ci vuole a scoprirne il colore.
- Aspetto generale: cura del corpo, capelli, trucco, barba e abbigliamento. Se arrivano segnali di trascuratezza, il messaggio è di scarsa igiene e non piace.
- Postura: allungare la colonna vertebrale, posizione eretta, testa alta, movimenti morbidi, gestualità aperta, niente braccia e gambe incrociate. L’effetto? Apertura ad accogliere.
- Stretta di mano: questo è un momento delicato, c’è un contatto con l’estraneo. Da evitare la stretta “tritaossa” o il “pesce morto” o addirittura a “shaker” con entrambe le mani. La stretta di mano deve risultare aperta, decisa, amichevole.
- Voce: con la presentazione, facciamo attenzione al nome, memorizziamolo. Non c’è niente di più bello che sentirsi chiamare per nome. Prima “ascoltiamo” il suo, poi scandiamo il nostro.
Il primissimo giudizio viene formulato in base a questi elementi del linguaggio del corpo. Seguendo i pochi consigli sopraelencati, ci sono buone probabilità che la tua prima impressione sia più che positiva.