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Al giorno d’oggi, essere motivati al lavoro risulta molto difficile. Sono poche le persone che svolgono il mestiere che hanno sempre sognato, per cui può capitare spesso di ritrovarsi a perdere la serenità che, anche in ambiente lavorativo, dovremmo avere. La domanda, quindi, sorge spontanea: come essere motivati al lavoro?
Come essere motivati al lavoro?
Essere sempre sereni è impossibile, questa è una consapevolezza che ormai abbiamo tutti. Soprattutto dopo aver spento 30 candeline, il sogno del “vissero per sempre felici e contenti” si infrange insieme a tutte le favole che hanno segnato la nostra infanzia. Non è cinismo, ma pura realtà. Oltre alla sfera sentimentale, che può portarci a vivere alti e bassi da guinness dei primati, anche il lavoro svolge un ruolo importante.
Ad oggi, considerando la crisi che si vive un po’ in tutto il mondo, non sono molti quelli che si dichiarano soddisfatti del proprio lavoro. Pertanto, perdere la motivazione è davvero facile. A ciò si potrebbero aggiungere tanti altri aspetti: un capo e dei colleghi non proprio simpatici, una mole di lavoro difficile, orari assurdi e paga da fame. Nonostante tutto, riuscire ad essere sereni anche da questo punto di vista è estremamente importante. Andare in ufficio, in fabbrica o in qualunque altro luogo con il sorriso sulle labbra e cercare di mantenerlo per tutto il turno può risultare un’impresa titanica.
Continuare a mantenere alta la motivazione è l’unica soluzione che potrebbe consentirci di non perdere la serenità che meritiamo. Come fare?
Valutare gli aspetti positivi
Essere motivati sul lavoro significa anche svolgere lo stesso con maggiore piacere. Per cui, per ritrovare la motivazione, il primo passo da compiere è senz’altro quello di valutare gli aspetti positivi. Considerando che oggi cambiare occupazione è davvero difficile, è bene fermarsi un attimo a riflettere. Per quale motivo abbiamo accettato di svolgere questa professione? Quali sono gli aspetti positivi? Cercate di porvi più domande possibili sulla vostra condizione. Il consiglio più efficace è scrivere su carta gli aspetti positivi e negativi del proprio lavoro.
Così facendo, nei momenti di sconforto, potete sempre dare una sbirciatina alla lista e provare a ritrovare l’equilibrio. Inoltre, mentre annotate i pro e i contro della vostra occupazione, provate anche a riconoscere e valutare le emozioni che provate. Poi, collegatele a situazioni passate e pensate a come siete riusciti ad affrontarle. Vi renderete conto che quello che oggi sembra uno scoglio insormontabile, lo avete già superato in altre occasioni.
La lista da spuntare
Un altro modo per ritrovare la motivazione è fare una lista da spuntare. Al suo interno potete scegliere di pianificare l’intera giornata, sia quella lavorativa che la parte restante. Cercate di ritagliarvi sempre dello spazio per voi stesse, bastano anche pochi minuti ma dovete essere certe che in quel lasso di tempo sarete assolute protagoniste.
Fare un elenco di cose da fare ed eliminare gradualmente quelle già svolte, dona sempre una carica maggiore e abbassa anche l’ansia.
Sorridere sempre e comunque
Il sorriso è l’arma vincente, sempre e comunque. Avete mai notato che soltanto nel leggere la parola “sorridere” la vostra bocca assume una posizione più rilassata? Tralasciando questo aspetto ‘naturale’, imparare a regalare sorrisi è molto importante. La prima persona alla quale devi rivolgerlo sei proprio tu. Al mattino, appena svegli, guardatevi allo specchio e, anche se avete un aspetto pessimo, sorridete. Questo gesto, di per sé insignificante, ha un grande potere.
Parlare con il capo
Il capo è sempre una figura temuta e, talvolta, odiata. Soprattutto quando svolgiamo un lavoro che non ci entusiasma e l’ambiente non è dei migliori, provare dei sentimenti positivi è pressoché impossibile. Eppure, parlare con i superiori per illustrare le nostre preoccupazioni potrebbe essere una mossa vincente. Ovviamente, ricordatevi di non utilizzare mai espressioni scortesi e di riversare su di lui/loro tutta la vostra frustrazione. Eliminate dal vostro linguaggio l’espressione “non ce la faccio”: è demotivante per voi e negativa per il capo.