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Come possiamo reagire alle critiche che ci vengono fatte in ambito lavorativo? Ecco qualche piccolo consiglio di “sopravvivenza”.
Prima di tutto, penso che abbiamo bisogno di definire ciò che è una critica e farlo dal senso emozionale. Criticare è molto simile ad analizzare, giudicare, perseguire e, anche, opinare. È una sensazione che ci censura, è una voce che, se non siamo interessati, non ci fa nulla. Se però siamo interessati alla critica, ecco che ci fa male.
Le critiche hanno effetto quando sono contro di noi. Esistono critiche costruttive e quelle che, invece, sono chiamate critiche distruttive. Queste sono distruttive il più delle volte. Chi ci critica spesso è frustrato, invidioso e anche confuso per quanto riguarda la nostra persona. La critica è come un parassita che divora la gioia e la felicità. Vediamo, adesso, come uscire da questo circolo vizioso: dobbiamo dare spazio all’empatia. Ma che cos’è l’empatia e come facciamo ad averla?
L’empatia è la chiave
Essere empatica è l’unica cosa che ci permette di non sentirsi colpiti da tale critica. Empatia è mettersi al posto dell’altro senza che ci affliggano i sentimenti, le circostanze e le opinioni. Dobbiamo lavorare moltissimo per sviluppare dentro di noi l’empatia.
Mi sembra di capire: “Capisco che tu sei gelosa della mia salita. Avete invidia di mia nuova pianificazione. “È invidioso del mio nuovo stipendio.”
Mi sembra di capire: “Capisco che non è riuscita negli obiettivi proposti. Capisco che spera in un successo”.
Capisci.
Al momento in cui vediamo le critiche con empatia, subito proviamo non più rabbia e tensione, ma sentiamo compassione e sollievo nel non sentirci interessati. Io sono l’unica persona che decide se mi una critica deve toccarmi, oppure se non mi interessa.L’empatia mi mette a conoscenza di reazioni negative e non. E i pensieri che provocano emozioni. L’effetto delle critiche circa le emozioni, tra gli altri sono:
- Sensazione di pericolo che genera paura e angoscia.
- Sensazione di perdita che, a sua volta, produce la tristezza e la solitudine.
- Sensazione di reazione, che produce moltissima rabbia.
Io sono l’unico che può permettere che una critica mi possa distorcere il pensiero e generare un dolore così grande e intenso. Il danno che produce mi mette contro quella persona. E allora, ecco che diventiamo amari, infelici…
Cosa fare quando sono criticato?
L’empatia mi rende consapevole. Permette di analizzare la critica che abbiamo ricevuto. Se è costruttiva e con buone maniere, può creare anche dei miglioramenti. Se è distruttiva, dobbiamo interpretare la motivazione per cui la persona si sente ferita, confusa, in pericolo o sconvolta per la propria decisione. E decide di scaricare tutto su di noi. Sentire in questa modalità, coscientemente, ci permetterà di percepire il mondo, il mio mondo, il mio lavoro, il mio ambiente, senza interferenze, senza ingigantire qualsiasi problema. E ancora, senza generalizzare e riducendo al minimo i sentimenti e gli atteggiamenti che non mi corrispondono.
Dopo che hai scoperto che l’empatia può aiutarci a far fronte alle critiche che riceviamo in ambito lavorativo, ponetevi alcune domande per conoscere il vostro livello di empatia. Articolo realizzato in collaborazione con Yolanda Fortes.
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