Tra gli anticoncezionali il cerotto è sicuramente il metodo più innovativo per evitare una gravidanza indesiderata. Si tratta di un piccolo quadrato di circa 4 centimetri per lato costituito da tre strati sovrapposti: quello a contatto con la pelle contiene gli ormoni che vengono rilasciati sulla superficie cutanea in maniera costante. In questo modo passano direttamente nella circolazione, andando ad inibire il meccanismo dell’ovulazione e ad alterare l’ambiente uterino e vaginale nel quale dovrebbe annidarsi l’uovo una volta fecondato. Il cerotto può essere applicato su diverse zone del corpo: sull’addome, le braccia, i glutei, la parte alta della schiena (da evitare il seno e le parti con i peli come le ascelle). Il sistema è simile a quello di una pillola tradizionale, che rilascia gli ormoni per 21 giorni.
In pratica si applicano tre cerotti consecutivi, uno alla settimana, cui seguono poi sette giorni di sospensione. Il cerotto deve essere messo il primo giorno del ciclo mestruale e tenuto per una settimana, e va cambiato nello stesso giorno in cui avviene la prima applicazione. Dopo lo scadere della seconda settimana si ripete l’operazione.
Nella quarta settimana non va messo alcun cerotto: dopo quattro giorni compare una emorragia da sospensione che è molto simile a quella del ciclo mestruale. Anche le controindicazioni sono le stesse della pillola tradizionale, quindi andrebbe evitato se si soffre di ipersensibilità ai principi attivi, poiché aumenta il rischio di embolie, trombosi, disordini cardiocircolatori, tumori ormono-dipendenti, sanguinamento genitale ed emicrania. Tra gli svantaggi del cerotto contraccettivo vi è la facilità di distacco e la comparsa di irritazioni locali nella zona in cui viene applicato.