Come vengono fatti: 3 prodotti che non vorrai più mangiare

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

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Come vengono fatti il gelato alla vaniglia, i confetti per la laura e i marshmallow? Tutto quello che c’è da sapere prima di comprare certi prodotti che siamo abituati a consumare senza porci troppe domande.

I prodotti alimentari derivati dagli animali non sono soltanto la croce nera di animalisti, vegetariani e vegani: talvolta diventano i peggiori nemici del nostro appetito, anche se siamo abituati ad assumerli in maniera completamente inconsapevole.

Come vengono fatti: i prodotti insospettabili

#1 I Marshmallow

Questi particolari dolciumi colorati non erano diffusi in Italia fino a qualche anno fa. Arrivano direttamente dagli Stati Uniti, dove vengono consumati in molte occasioni, soprattutto durante i falò o davanti al camino.

Infilzati su lunghi stecchini si fanno rosolare sul fuoco in maniera che la parte esterna si caramelli e che l’interno diventi cremoso. I marshmallow sono infatti composti in massima parte da zucchero e amido di mais, alla cui utilizzo è dovuta l’inconfondibile consistenza gommosa ma, quel che molti non sanno è che nei marshmallow c’è un ingrediente quasi segreto.

Per fare in modo che il composto mantenga inalterata la forma anche dopo molto tempo, l’impasto dei marshmallow viene arricchito con gelatina animale che deriva dai resti ossei e cartilaginei di vari animali da allevamento, ma soprattutto del maiale, di cui si utilizza anche la cotenna.

Come vengono fatti i coloranti

#2 I confetti rossi

Non si parla in questo caso soltanto dei confetti, ma di tutti quei prodotti dolciari e alimentari che fanno mostra di un bel colore rosso intenso.

L’alternativa ai prodotti chimici è infatti un naturalissimo prodotto di origine animale che viene ottenuto direttamente da un parassita chiamato cocciniglia. Nello specifico il colore si ottiene dal liquido protettivo di cui gli insetti si cospargono per proteggersi dai predatori.

Per ottenere un chilo di colorante occorrono circa 90.000 insetti, di cui si macina il guscio. La polvere viene poi disciolta in acqua calda per estrarre l’acido carminico che genera il tipico rosso carminio.

Un’altra tecnica estrattiva, forse ancora più crudele, prevede l’essiccazione di insetti femmina già fecondati. Una volta essiccati vengono immersi in alcool per ottenere un distillato alcolico.
Nell’industria alimentare il colorante derivato dall’acido carminico estratte dalle cocciniglie prende il codice E120.

I coloranti E122, E124 e E132 replicano colori simili partendo da coloranti di origine artificiale.

Cos’è il castoreum?

#3 Il gelato alla vaniglia

Non è tutta vaniglia quella che mangiamo nel gelato, e non solo. Contrariamente a quanto sperano i consumatori, infatti, molto spesso nei prodotti alimentari al gusto di vaniglia non vengono utilizzate le bacche e i baccelli di questa pianta aromatica.

Sembra infatti che sia molto più semplice e molto meno dispendioso utilizzare secrezioni delle ghiandole anali dei castori i quali usano questa secrezione per marcare il territorio e conseguentemente fanno cacca alla vaniglia.

E’ normale a questo punto chiedersi come sia possibile tutto questo: la ragione è che il simpatico castoro si nutre prevalentemente di frutta, piante ed erbe, molte delle quali aromatizzano le sue secrezioni. L’olio denso e giallognolo che se ne ricava è chiamato Castoreo o, con la denominazione scientifica, Castoreum.