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Non è semplice riuscire a immaginare la quotidianità della mafia.
Pif, pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto, riesce a raccontare attraverso la sua commedia drammatica quella che è stata la sua infanzia a Palermo. Ecco la storia del regista e conduttore televisivo italiano e del suo percorso lavorativo.
Pierfrancesco Diliberto meglio noto come Pif (Palermo, 4 giugno 1972), è un conduttore televisivo, nonchè regista, sceneggiatore e attore. Cresce in Sicilia con la famiglia composta da padre regista e madre insegnante di scuola elementare.
Già da bambino scopre la passione per il cinema e così, una volta concluso il liceo scientifico decide di trasformare il suo hobby in lavoro. Sceglie infatti di non seguire il classico percorso accademico prendendo una laurea, ma di frequentare corsi di “Media Practice” a Londra.
Inizia ad inserirsi nel settore assistendo Franco Zeffirelli nella realizzazione di “Un tè con Mussolini” nel 1999 e successivamente con Marco Tullio Giordana nella creazione de “I cento passi”. Con questo film, premiato ai David di Donatello e alla Mostra del Cinema di Venezia, inizia ad approfondire il tema della mafia raccontando la vita di Peppino Impastato.
Nel frattempo viene assunto dalla Mediaset come autore televisivo e inizia a lavorare a progetti di candid su Italia 1 per poi passare al ruolo di inviato per “Le Iene”.
Proprio qui viene soprannominato Pif dal collega Marco Berry che durante un viaggio di lavoro partorisce uno pseudonimo indimenticabile. Pochi anni dopo infatti Pif diventa un personaggio molto noto grazie al programma “Il testimone” con cui racconta la giornata tipo di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo.
Decide di affrontare il grande schermo debuttando nella regia e così realizza “La mafia uccide solo d’estate” un film che lo vede anche come protagonista della storia che racconta la sua infanzia palermitana in relazione all’attività criminale di Cosa Nostra. Torna nel 2016 nella redazione de “Le Iene”, questa volta come conduttore insieme a Nadia Toffa e lo stesso anno esce il suo secondo film, “In guerra per amore”, presentato al Festival del Cinema di Roma.
L’anno successivo porta avanti il difficile tema della mafia insieme a Fabio Fazio e Roberto Saviano nella trasmissione “Palermo, Falcone e Borsellino” su Rai 1. Il programma si tiene in occasione del 25º anniversario della Strage di Capaci e della Strage di via D’Amelio compiute da Cosa Nostra e vede invitati numerosi esponenti politici e del mondo dello spettacolo.
Pif nel corso della carriera si dedica anche alla scrittura pubblicando nel 2007 “Piffetopoli. Le fatiche di un quasi vip”, nel 2012 scrive per Caracò Editore un racconto dal titolo “Sarà stata una fuga di gas” nel libro “Dove eravamo. Vent’anni dopo Capaci e Via D’Amelio” e infine nel 2018 scrive un romanzo dal titolo “…che Dio perdona a tutti” per Feltrinelli.
Per quanto riguarda la sua vita privata invece, nel 2011 conosce Giulia Innocenzi, collaboratrice di Michele Santoro, che ha modo di conoscere in occasione di un corteo a Palermo, e con cui intraprende una storia che dura fino al 2016.