Ieri mi trovavo in aeroporto, un luogo da molti detestato e da altri amato.
Io appartengo a quest?ultima categoria, sono parte di quella nicchia di sognatori che sentono il suolo dell?accettazione biglietti come linea di demarcazione tra il quotidiano e qualcosa di diverso che mi attende. Ieri per• non ero in procinto di partire, stavo semplicemente aspettando una persona; nell?attesa mi sono messo a scrutare i volti dei viaggiatori, di coloro che correvano per i corridoi, di coloro che attendevano con pazienza l?aereo in ritardo e di chi si apprestava a partire per le tante attese vacanze di Natale.
C?erano viaggiatori con piccole valigie che tornavano da un viaggio di lavoro, con la fronte corrugata e lo sguardo stanco, immersi in mille pensieri, e c?erano famiglie e ragazzi con grandi bagagli ed il volto raggiante che invece attendevano di raggiungere la localit… di vacanza.
Era come se un vortice di sensazioni differenti stesse percorrendo la sala d?aspetto, emozioni tanto diverse quanto affascinanti. C?era anche un barbone seduto in un angolo a riparasi dal gelo che imperversava al di fuori delle porte scorrevoli.
Gi…, l?aeroporto Š luogo di svago e di lavoro, luogo di incontri e di addii, terra di nessuno e casa per chi non ha un tetto. Era una sensazione strana trovarsi l in quel ruolo ?imparziale?, da semplice osservatore. Poi la mia attenzione si Š rivolta ad un gruppo di ragazzi che stava per partire per le vacanze, con i grossi valigioni tra le gambe ed i biglietti in mano: ho visto la loro felicit…, e per un attimo ho respirato anche io quella loro aria di spensieratezza.
Uno di loro mi ha sorriso, trasmettendomi quella sensazione che tante volte ho provato al momento di partire con i miei amici per una vacanza.
Con lo stesso sorriso vorrei lasciarvi al vostro weekend di Natale, perch‚ possiate godere di ci• che di bello potr… attendervi.
Buone Natale, ci? rivediamo? luned.