L’estate 2006 sarà ricordata per il debutto italiano della baby-tv satellitare americana per neonati da zero a 24 mesi.
"Ninne nanne, storie, canzoni, un abbecedario animato…".
Per creare i contenuti di un’emittente rivolta a creature così delicate, gli autori televisivi hanno bisogno come non mai di lavorare a stretto contatto con gli esperti di psiche infantile.
Ecco perchè in questo contributo dedicato alle Parole d’autore, propongo i giudizi sull’inedita televisione di alcuni di loro, piuttosto che le idee degli artefici tradizionali dei palinsesti.
I commenti che segnalo qui sono, però, formulati da professionisti che di certo non sarebbero disponibili a partecipare a questa iniziativa mediatica.
La loro riprovazione per una novità ritenuta unanimemente pericolosa per gli equilibri mentali dei neonati, è assoluta.
Citano il rischio che la tv baby sitter surroghi la relazione con la madre, che pregiudichi il corretto sviluppo del bambino, che lo ipnotizzi…
La bocciatura è perentoria.
Mi chiedo: chi saranno invece i loro colleghi che hanno dato la disponibilità a sviluppare format adatti ai neonati?
Non posso credere, infatti, che dei contenuti a così alta valenza emotiva siano creati senza l’apporto di specialisti!
Se esistono tali consulenti, com’è ragionevole pensare, sarebbe davvero interessante sentire le loro ragioni in un talk show che li metta a confronto con i medici che invece disprezzano il progetto, definendolo rovinoso per i più piccoli…
La divergenza di vedute sembra irriducibile: un dibattito del genere indurrebbe al litigio ,forse per la prima volta in tv, gli equilibrati esperti dell’animo umano?
Afferma senza mezzi termini lo psicoterapeuta infantile Federico Bianchi Di Castelbianco, direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma.
"Una tv per neonati, 24 ore su 24, è pericolosissima, è destinata a distruggere l’infanzia. E’ stata inventata da chi non conosce il bambino. Si fanno nascere piccoli dipendenti dalla tv che diventeranno grandi consumatori".
Simile il tono della requisitoria di Magda Di Renzo, direttrice della Scuola di Psicoterapia ad indirizzo Psicodinamico dell’Età evolutiva del medesimo Istituto di Ortofonologia.
"E’ un ‘fenomeno’ di costume preoccupante. Il rischio maggiore è quello di credere di poter sostituire il punto centrale della relazione umana nei primi due anni di vita -e cioè il contatto- con un turbinio di milioni di immagini e suoni che si susseguono e imprimono negli occhi del bambino senza lasciare traccia.
Il bimbo riceve dalla televisione uno stimolo statico nella modulazione ma ad un ritmo continuo e incalzante. Un bombardamento. Nulla a che vedere con la voce della mamma, con le pause della voce, con le intonazioni, con i silenzi di un abbraccio. Ed è proprio attraverso quest’alternanza di momenti che il bambino costruisce una propria sfera affettiva, una propria identità. Con questo genere di tv si passa dalle braccia rassicuranti della mamma ad una vera e propria dipendenza.
La vera minaccia infatti non risiede nell’utilizzo sporadico del canale televisivo ma nella disponibilità del mezzo 24 ore su 24. …Niente può sostituire le braccia di una mamma".
Con parole diverse e identici argomenti, ripete la condanna la dottoressa Miela Fagiolo D’Attilia, responsabile nazionale per la Comunicazione dell’Associazione Italiana Genitori (Age).
"L’offerta potrebbe sembrare allettante ma il rischio è quello di ritardare la fase dell’apprendimento nel bambino. Davanti a suoni, immagini, colori, tutti scelti attentamente per bambini da zero a 24 mesi, un genitore potrebbe pensare che il canale satellitare sia la scelta giusta per stimolare in maniera appropriata.
Parcheggiare un bambino così piccolo davanti alla tv può innescare invece un processo ipnotico che non solo lo porta ad estraniarsi e isolarsi ma rallenta l’apprendimento del linguaggio. Inoltre si dà il via ad un meccanismo di autoreferenzialità per cui il bimbo, in autonomia, elabora per proprio conto le informazioni che riceve dall’esterno senza tuttavia averne ancora le capacità. E’ importante che i genitori, soprattutto quelli giovani alle prime esperienze, siano informati dei rischi che questa che viene presentata come una ‘novità di mercato’ comporta per l’armonioso sviluppo affettivo e psicologico del loro bambino".
I commenti degli psicologi sono stati raccolti dall’Agenzia 9 Colonne Guarda on line i video-promo ed il palinsesto della pay-Tv "Baby First Tv"