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Quali sono i contraccettivi ormonali e come funzionano?
I contraccettivi ormonali sono molto utilizzati dalle donne, anche giovanissime. Proprio per questo, gli studi che vengono svolti su questi farmaci sono sempre aggiornati e continui.
L‘obiettivo principale dei contraccettivi ormonali è quello di mettere a riposo le ovaie, impedendo in questo modo l’ovulazione e l’eventuale fecondazione. Questi farmaci non vengono però scelti solo da chi non desidera una gravidanza. Sono utilizzati anche da chi ha problemi con il ciclo mestruale o eventuali problematiche legate alla pelle.
Sono dei farmaci che devono essere prescritti da un professionista e non possono essere venduti senza ricetta. Proprio per questo, se si desidera iniziare a utilizzarli, è necessaria una visita ginecologica. Si valuterà così nel complesso la situazione della paziente e il quadro generale.
Come per ogni farmaco, esistono vari effetti collaterali e controindicazioni soprattutto per chi è affetto da tumori della mammella e dell’apparato genitale, per chi soffre di diabete e per chi soffre di malattie dell’apparato cardiocircolatorio.
Utilizzando i contraccettivi ormonali è sconsigliato fumare.
È fondamentale ricordare che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili e proprio per questo, l’utilizzo del preservativo è sempre fortemente raccomandato.
Ecco nel dettaglio tutti i contraccettivi ormonali.
Uno dei contraccettivi ormonali più utilizzato è sicuramente la pillola.
Esistono varie tipologie di pillola anticoncezionale, formate generalmente da due tipologie di ormoni: estrogeni e progestinici. Generalmente si predilige l’utilizzo di quella con minor quantità di estrogeni, mentre in allattamento si fa utilizzo di una pillola apposita contenente solo progestinico.
La pillola deve essere presa per 21 giorni consecutivi, mantenendo fisso l’orario. Si interrompe poi per 7 giorni nei quali ci sarà un sanguinamento simile alla mestruazione.
Essendo un contraccettivo ad assunzione orale, la pillola può avere alcuni effetti indesiderati e si può incorrere in interazioni con altri farmaci. Prima di decidere se prenderla o meno è indispensabile una visita ginecologica per determinare se la sua assunzione può avviarsi tranquillamente.
Un punto a sfavore della pillola è la probabilità di dimenticanze nella sua assunzione; proprio per questo è molto utile impostare una sveglia sul cellulare per ricordarsi di prenderla quotidianamente. La sua assunzione può essere interrotta quando lo si desidera.
L’anello contraccettivo è un altro metodo molto usato. Deve essere inserito manualmente nella vagina dalla donna e rimane in posizione per 3 settimane. Deve essere poi rimosso sempre manualmente. Anche in questo caso è essenziale la precisione: se viene inserito ad esempio il martedì alle 20, dovrà essere rimosso il martedì della terza settimana sempre alle 20 e rimesso la settimana successiva allo stesso giorno e orario.
Questo tipo di contraccettivo rilascia quotidianamente delle piccolissime quantità di ormoni direttamente in vagina e questo rende meno frequenti alcuni effetti indesiderati come emicranie e tensione mammaria.
Inoltre, essendo a cadenza mensile è meno a rischio di dimenticanze rispetto alla pillola.
Il cerotto è un contraccettivo cutaneo composto da 3 strati. Giornalmente rilascia piccole quantità di ormoni.
Deve essere applicato su una zona di pelle pulita e asciutta e cambiato settimanalmente. In un mese quindi andranno sostituiti 3 cerotti. Può essere applicato ovunque, tranne che sui seni.
Gli effetti indesiderati sono simili a quelli della pillola, soprattutto nausea e cefalee.
Il contraccettivo sottocutaneo ha una durata di 3 anni e successivamente può essere sostituito con uno nuovo. È formato da un bastoncino morbido e flessibile che viene posizionato sotto pelle dal ginecologo ambulatorialmente. Onde la paziente lo desideri, il contraccettivo può essere rimosso in qualsiasi momento sempre dal ginecologo.
Si tratta di un contraccettivo molto comodo, con un’efficacia del 99 % e dopo averlo inserito, la sua presenza non è evidente.
La spirale intrauterina è un piccolo oggetto di plastica dalla grandezza circa di 4/5 cm che va inserito dal ginecologo all’interno dell’utero durante la mestruazione. La sua durata è annuale e proprio per questo è uno dei metodi contraccettivi più usati dalle donne che non desiderano gravidanze.
Il posizionamento non è particolarmente doloroso, si può sentire un leggero fastidio. Nei primi giorni dell’inserimento si potranno avere dolori addominali con mestruazioni abbondanti. Alla spirale è attaccato un filo di nylon che resta nel fondo della vagina e può essere toccato dalla donna per controllare che il dispositivo sia sempre in posizione corretta.
Sono consigliati controlli dopo 3 mesi dall’inserimento e successivamente ogni 6 mesi o un anno.