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Lo stabilimento chimico farmaceutico militare ha messo a punto delle istruzioni per la santificazione delle mascherine, ma è un documento “a uso interno” e si attendono le prove tecniche per poterlo davvero mettere in pratica. Come potremo riutilizzare le mascherine data la loro necessità durante l’emergenza Coronavirus?
Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha stimato in 90milioni di mascherine al mese il fabbisogno italiano in tempi di Covid-19. Ma le mascherine cominciano già a scarseggiare. Una possibile soluzione potrebbe arrivare proprio dai chimici dell’Esercito che hanno messo a punto un processo per sanitizzare le mascherine e poterle così riciclare.
Per ora si tratta di una semplice “prova“, ancora da valutare. Ma potrebbe avere un notevole impatto qualora l’emergenza coronavirus dovesse proseguire e reperire mascherine protettive diventare sempre più difficile. Secondo lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, le mascherine monouso potrebbero essere riutilizzate se si utilizza questo procedimento di sanitizzazione.
Come disinfettare le mascherine
Per “disinfettare” le mascherine occorre dotarsi di una soluzione idroalcolica al 70% in erogatore in erogatore spray ecologico o altro dispenser. Poi bisogna seguire una dettagliata serie di passaggi, ricordandosi che sia la superficie esterna della maschera che le mani possono essere contaminate dal virus. È quindi necessario attenersi scrupolosamente all’ordine delle operazioni descritte. Una volta concluso il processo (fatto di sei fasi), sarà importante riporre la mascherina in una busta di plastica, non toccare mai la parte interna (per evitarne la contaminazione) e non tentare la sanitizzazione per più di tre volte.
Lo stesso Stabilimento ha informato gli italiani che si tratta di una procedura ad uso interno, non ancora approvata. Dunque da non mettere in pratica a casa. Al momento si attende l’avvio delle sperimentazioni specifiche per valutare l’applicabilità di queste procedure. Ma di certo questo processo non riguarderà le mascherine utilizzate dal personale sanitario o in ambienti ad alta probabilità di contagio perchè i rischi sarebbero troppo elevati. Evitare di “sprecare” mascherine indossate in situazioni non pericolose, però, permetterebbe di concentrare le poche a disposizione negli ospedali, garantendo a medici, infermieri e soccorritori di non trovarsi mai a dover lavorare con dispositivi di protezione già usati.
Come si tratta la parte interna?