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L’emergenza Coronavirus ha completamente stravolto le nostre vite. La paura c’è, questo non possiamo negarlo, ma la Cina potrebbe aiutarci ad affrontare la pandemia. Il giornalista Gabriele Parpiglia sta svolgendo, via social, un ‘servizio’ davvero utile alla popolazione e una delle sue ultime ‘interviste’ merita attenzione.
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Il Coronavirus ha stravolto le nostre vite, questo ormai è un dato di fato. L’Italia è “zona rossa” e, anche se qualcuno ancora non l’ha capito, il governo ha imposto alla popolazione il divieto di uscire di casa. Ovviamente, quanti devono lavorare possono raggiungere l’azienda, ma il consiglio è uno: restare in casa il più possibile. Il giornalista Gabriele Parpiglia, attraverso il suo profilo Instagram, sta svolgendo un ‘servizio di informazione’ molto importante. Uno degli ultimi, merita una particolare menzione. Parpiglia ha ‘intervistato’ telefonicamente un italiano che vive e lavora in Cina, precisamente a Chengdu regione a circa 1000 km da Wuhan.
L’uomo risponde al nome di Daniel Turriani e ha raccontato che sta seguendo con molta attenzione quanto sta avvenendo in Italia. I suoi genitori vivono a Milano e, com’è normale che sia, la sua preoccupazione è tanta. Dalla chiacchierata con Parpiglia, sono venuti alla luce consigli che possiamo definire preziosi. Com’è ad oggi, dopo circa due mesi, la situazione in Cina? Daniel ha dichiarato: “Adesso c’è la ripresa. Diciamo che prima del picco c’erano 3500/3800 contagiati al giorno in Cina. Adesso siamo scesi ai 20 contagiati al giorno e non è ancora finita… la gente ha paura. Molti hanno ripreso a lavorare, ma se possono stanno ancora in casa”. Nonostante siano passati quasi due mesi, in Cina c’è ancora molta paura e la vita non è tornata del tutto alla normalità.
I consigli dalla Cina
Turriani ha spiegato come hanno affrontato e continuano ad affrontare la pandemia in Cina e, con estrema onestà, l’Italia dovrebbe solo prendere appunti. Ha dichiarato: “Dove siamo noi non c’era nessun divieto di uscire. Potevamo uscire normalmente, ti misuravano la temperatura quando andavi al supermercato, nei locali o per entrare e uscire dai palazzi. Qui non vedi una persona che gira senza mascherina e guanti in lattice”. Daniel ha spiegato che in Cina il consiglio di rimanere in casa è stato accolto in modo molto diverso rispetto all’Italia. Non solo, anche se sono trascorsi due mesi dall’arrivo del Coronavirus, tutti escono il meno possibile e se lo fanno indossano rigorosamente mascherine e guanti di lattice.
Un altro consiglio molto importante, che potremmo definire un trucchetto di sopravvivenza ai tempi del Covid19, è l’utilizzo dei semi di girasole. Sì, avete letto bene. Turriani ha raccontato: “Un’altra cosa importante: per schiacciare un bottone dell’ascensore qui usano i semi di girasole. Li mettono in tasca, li utilizzano per non toccare il pulsante e poi li buttano”. Un’altra notizia che in Italia è stata data come fake, ma che in Cina osservano con attenzione è quella di lasciare le scarpe fuori casa. L’uomo ha dichiarato: “È importante togliere le scarpe perché sembra che questo virus rimanga sulla superficie per diversi giorni e anche sul suolo. Quindi è meglio togliersi le scarpe e lasciarle fuori dalla porta”.
Uno stile di vita da imitare
Quello descritto da Turriani a Gabriele Parpiglia è un vero e proprio stile di vita, forse incomprensibile agli occhi degli occidentali. Qui in Italia le lamentele sono quotidiane: c’è chi si annoia a stare in casa, chi non riesce a vivere senza jogging, chi non riesce a stare senza l’aperitivo e via dicendo. Quello che manca al nostro splendido Paese si può riassumere in una sola parola: disciplina.
Daniel ha ammesso: “Qui c’è stata una disciplina incredibile: vedevi città di milioni di persone completamente vuote. Non lo vedevano come una punizione o una sofferenza ma un modo per stare di più con la famiglia, riflettere o meditare, qualsiasi cosa”. L’uomo ha ribadito più volte di quanto sia necessario rimanere il più possibile in casa e limitare le uscite. Lui, ad esempio, ha ammesso di essere andato a fare una grande spesa solo 3 volte in quasi due mesi. Un ultimo consiglio importante riguarda i pacchi che arrivano dall’esterno: in Cina li disinfettano con l’alcol. Che dire? Forse è arrivato il momento di prendere appunti. Grazie a Gabriele Parpiglia per questa ‘intervista’ e grazie a Daniel Turriani per la pacatezza che ha utilizzato per raccontare una situazione tanto delicata.