L’emergenza Coronavirus sta pian piano mollando la presa, concedendo agli italiani di tornare ad una semi normalità. In questi mesi tutti abbiamo sofferto, Vip e non. Gerry Scotti, intervistato dal Corriere della Sera, ha confessato che nei primissimi giorni della pandemia non sapeva se andare in onda o meno. Berlusconi, però, lo ha lasciato libero di scegliere.
Andare in onda o restare a casa? Questa era la domanda che si faceva Gerry Scotti appena è scoppiata l’emergenza Coronavirus. Intervistato dal Corriere della Sera, il conduttore di Striscia la Notizia ha confessato:
“Quando la Lombardia ha chiuso, io per un momento, mi sono detto: cosa faccio? Mi sono consigliato con la mia famiglia. Ci eravamo resi conto, di colpo, che il pericolo era vero e ancora sconosciuto. Così ho parlato con la mia compagna, con suo figlio che vive con noi, con mio figlio. Il mio editore è stato molto carino. Piersilvio mi ha detto: ‘Se non te la senti, non farlo: il contratto è una cosa, il nostro rapporto un’altra’. Ho sentito anche Michelle, che ha delle bimbe piccole. Quindi ho deciso”.
Gerry, dopo aver riflettuto a lungo ed essersi confrontato con editore e colleghi, ha deciso di andare in onda. Non solo non ha mollato il suo lavoro, ma con la sua simpatia è riuscito a portare nelle case degli italiani il sorriso in più di cui tutti avevano bisogno.
Striscia ai tempi del lockdown
Scotti ha poi raccontato l’aria che si respirava nello studio di Striscia la Notizia durante il lockdown. Gerry ha rivelato:
“Lo studio senza pubblico… Il cambiamento è stato radicale. Ma quando ho debuttato a Striscia, 23 anni fa, trasmettevamo da due piani sotto terra e senza nessuno. Per certi versi, è stato un tornare alle origini. Guanti, mascherine e misurazione della febbre sono diventati automatismi”.
Nel corso dei primi giorni tutto sembrava difficile e insormontabile, poi tutto è apparso un tantino più semplice. Il conduttore ha raccontato che, oltre al supporto di Berlusconi, ha potuto contare anche su quello di Antonio Ricci. Quest’ultimo ha lasciato la sala di regia ed è sceso al suo fianco e a quello di Michelle. Scotti ha rivelato:
“Antonio però mi ripeteva: ‘Non ti preoccupare, siamo più cattivi del virus’. Abbiamo preso per mano gli spettatori nei giorni della paura cieca. A modo nostro, esorcizzando, ma la satira è satira e le sue regole non le ho scritte io. Quando con Striscia siamo stati definiti dalle autorità “attività necessaria” mi ha inorgoglito. Non siamo infermieri e nemmeno gommisti, ma è stato bello sentirsi dire che quell’ora di diretta scanzonata fosse un servizio necessario”.
L’appello di Gerry
Gerry, in conclusione, ha voluto lanciare un appello a tutti i suoi colleghi. L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio il mondo intero e nessuna categoria ne è rimasta fuori, televisione compresa. Proprio per questo, Scotti ha chiesto ad amici come Maria De Filippi e Amadeus di fare qualcosa:
“Ho degli amici in tv, Carlo Conti, Amadeus, Fiorello, Maria De Filippi. Ci scambiamo spesso pareri ma non abbiamo mai pensato di trovarci e fare qualcosa. La tv deve ripartire da noi. Quindi lancio l’appello: troviamoci prima dell’estate e pensiamo a qualcosa. Anche il mondo della radio si sta organizzando, unendo gli editori. La tv, spesso data per morta, è vivissima: tocca a noi aiutarla“.
L’appello di Gerry verrà accolto? Ce lo auguriamo.