Coronavirus, Gordon Ramsey chiude i ristoranti: dipendenti in rivolta

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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Gordon Ramsey ha preso una decisione che gli costerà cara, almeno in termini di immagine.

Il noto chef stellato, causa Coronavirus, ha deciso di chiudere i suoi 12 ristoranti londinesi e ha licenziato tutto il personale. I dipendenti, raggiunti dal DailyMail, sono giustamente su tutte le furie.

Coronavirus: Gordon Ramsey chiude i ristoranti

L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio perfino un colosso come Gordon Ramsey. Il noto chef ha deciso di chiudere i suoi 12 ristoranti di Londra e mandare a casa tutti i dipendenti.

Mentre fino a qualche giorno fa, rassicurava clienti e lavoratori su una ripresa da questo periodo buio, ad oggi la situazione è cambiata. A raccogliere la voce delle oltre 500 persone che, dall’oggi al domani, si sono ritrovate senza lavoro è il DailyMail. I dipendenti di Ramsey si sono visti avvisare del licenziamento da una sterile email.

Nella missiva virtuale, Gordon ha annunciato loro, con sole 4 settimane di preavviso, di non avere più un impiego.

In compenso, però, ha deciso di donare a tutti i lavoratori un mese di stipendio ‘aggiuntivo’. Il popolare chef di Hell’s Kitchen, però, non ha dato loro alcuna garanzia di riapertura post Coronavirus. I 500 dipendenti, tra cui ci sono camerieri, cuochi, maitre, lavapiatti e via dicendo, si sono ritrovati disoccupati senza alcun reale avvertimento.

L’ira dei dipendenti

Giustamente, quanti hanno lavorato per Ramsey sono andati su tutte le furie. La 28enne Anca Torcup, chef de partie al Bread Street, si è sfogata su Instagram: “Abbiamo lavorato negli ultimi due anni così duramente per Gordon Ramsay e lui ci ha scaricati proprio nel momento in cui avevamo più bisogno di lui. Vergogna… pezzo di m**da!”. La decisione della chiusura dei ristoranti londinesi è stata comunicata circa una settimana fa, ma in questa occasione lo chef stellato era stato chiaro: “Si tratta di una cosa temporanea”.

A distanza di qualche giorno, però, la situazione è cambiata.

Anca Torcup ha aggiunto: “È stato brutale. Grazie Gordon Ramsay: spero tu riesca a dormire bene la notte sapendo che per colpa tua centinaia di persone non hanno più un lavoro in questo periodo difficilissimo”. La decisione dello chef di Hell’s Kitchen, il cui patrimonio è stimato in 140 milioni di sterline, è arrivata in concomitanza con l’annuncio del Premier britannico rivolto a lavoratori e imprese.

Quest’ultimo si sta impegnando per portare avanti una serie di misure per spingere le aziende a non licenziare personale. Come? Coprendo l’80% degli stipendi fino a un massimo di 2.500£. Per il momento, Ramsey non ha replicato alle accuse che gli sono state mosse.