Cosa cambia per le donne il Jobs Act

Claudia Guerra

Aspirante scrittrice.

Condividi

Il Jobs Act è stato la riforma del lavoro più discussa di tutto il 2014, e oggi, ancora una volta sono stati approvati dei cambiamenti, soprattutto che riguardano la situazione lavorativa delle donne; infatti, una parte della delega è dedicata alla “conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro” e affronta il tema drammatico dell’occupazione femminile, che in Italia si trova oltre dieci punti percentuali al di sotto della media europea.

Punto importante è la piena universalizzazione delle tutele che potrà garantire la maternità a tutte le categorie delle donne lavoratrici; oltretutto l’Inps pagherà la prestazione alle lavoratrici parasubordinate,anche se il datore di lavoro non ha versato i contributi.

La riforma introdurrà anche il ”tax credit”, un credito d’imposta per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori o disabili non autosufficienti e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito individuale complessivo.

Vi è poi un altro passaggio, che riguarda “l’integrazione dell’offerta di servizi per l’infanzia” che comporta, ad esempio: posti al nido pubblico per i bambini, che ora, nel nostro paese non sono ancora un servizio universale, e infine, si cercherà di dare maggiore attenzione ad anziani e autosufficienti.

Insomma, questo tanto discusso Jobs Act sembra avere dei propositi positivi per le donne del nostro paese, quindi non ci resta che sperare in una loro giusta realizzazione.