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Molto spesso sentiamo parlare di sostenibilità e vorremmo fare di più per esserlo.
Soprattutto per quanto riguarda la moda, una delle industrie più inquinanti al mondo. Ma cosa significare acquistare in modo sostenibile? Cosa bisogna fare affinché un acquisto sia sostenibile? Scopriamo insieme cosa significare rendere un abito o un vestito sostenibile.
Iniziamo con qualcosa di molto banale: abbiamo veramente bisogno di quel capo o di quell’accessorio? Ci piace veramente o solo in questo momento? Finirebbe in fondo all’armadio senza essere usato? Una volta deciso che ci serve veramente, possiamo passare al passo successivo. Calcolare il cosiddetto “cost per wear”.
Si tratta di un calcolo molto semplice. Dobbiamo dividere il prezzo di quello che stiamo acquistando – che sia un abito, un accessorio, ma vale per qualsiasi acquisto – per il numero di volte che lo indosseremo.
Proprio per questo dobbiamo essere sicuri di voler veramente comprare quel capo.
Le esperte di sostenibilità della moda parlano di circa 100 volte. Sui social è nata una vera e propria challenge: la #100wears, con tantissimi selfie allo specchio su tutti i social media. L’idea originale era della direttrice e fondatrice di Eco-Age, Livia Firth, che aveva già ideato la strategia delle #30wears. Ad oggi esiste anche un’app, che vi consente di registrare i capi e tiene il conto per voi, inserendo una foto ogni volta che indossate il capo in questione.
100 o 30 volte potrebbero sembrare molte, ma non lo sono. Basta imparare a comprare “bene”. Il fast fashion può andare bene a piccole dosi, soprattutto se non abbiamo molte possibilità, ma bisogna imparare a domandarsi quanti vestiti ci servono. Bisogna imparare anche a prenderci cura dei nostri capi, a come lavarli o stirarli, per farli durare più a lungo. La cosa migliore sarebbe comprare meno capi, ma di qualità migliore, fatti con materiali che durano più a lungo.
Si dovrebbero evitare anche materiali sintetici e inquinanti, come il poliestere.
Ormai esistono molti modi per dare una seconda vita ai propri capi. Si possono consegnare ad associazioni per donare vestiti o per rivenderli, se sono in buono stato, come Oxfam o Humana Vintage.
Esistono app e siti per vendere o scambiare capi. Alcuni brand, come H&M, consentono di portare vestiti vecchi negli store in cambio di alcuni sconti, anche quando i vestiti non sono più utilizzabili, per riciclare i tessuti.