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La mania del low-carb va ancora forte, soprattutto in alcuni tipi di dieta particolarmente drastici.
Se togliamo dalla nostra tavola intere categorie di nutrienti, siano essi i carboidrati, le proteine o i grassi, stiamo facendo una scelta assolutamente dannosa per la nostra salute. Quando decidiamo di togliere dal piatto una categoria di nutrienti così importanti come i carboidrati dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro.
Siamo abituati a pensare ai carboidrati come ai nostri acerrimi nemici.
Infinite diete drastiche e last minute ci hanno insegnato che l’unico modo per dimagrire velocemente è eliminare completamente i carboidrati dalla nostra tavola. Ma eliminare i carboidrati, anche per un breve periodo, per raggiungere il peso forma non è una giustificazione. A dispetto di quanto nutrizionisti ed esperti dicano, molti continuano a privarsi dei carboidrati e di certo non è una scelta facile, perché privarsene ogni giorno comporta anche una certa sofferenza. Eppure questa può rivelarsi una decisione esagerata oltre che deleteria.
Certo quando si riduce l’apporto di carboidrati, la prima cosa che si nota è una magica perdita di peso repentina. Ma non stiamo perdendo grasso, stiamo perdendo acqua. Ecco cosa succede al nostro corpo quando si decide di smettere di mangiare carboidrati.
I carboidrati sono la principale fonte di energia per il cervello. Quando una persona li riduce (o elimina) il cervello “si annebbia”.
Il risultato è un senso continuo di stanchezza, debolezza, vertigini, insonnia e nausea. In sostanza, ci si sente come se avessimo l’influenza. Nel momento in cui si eliminano i carboidrati dalla propria alimentazione, il cervello ha bisogno di tempo per adattarsi alla nuova situazione e i livelli di energia e reattività potrebbero essere a rischio.
I carboidrati sono energia subito disponibile che brucia i grassi e le proteine. Questo vuol dire che se li eliminiamo dalla nostra dieta, non avremo energia a sufficienza e per questo le nostre prestazioni caleranno.
I carboidrati inoltre rientrano nella categoria dei comfort food, quei cibi che ci danno subito un senso di benessere e tranquillità. Cibi come la pasta, il pane, i biscotti ecc. inducono la sintesi della serotonina, il neurotrasmettitore della serenità e della tranquillità. Quando vengono tolti i carboidrati, dunque, il nostro benessere mentale potrebbe peggiorare. Inoltre la serotonina serve anche a far passare la fame.
Attenzione poi all’alito cattivo. Quando si smette di mangiare carboidrati del tutto, il cambio d’alimentazione drastico causa una secchezza della bocca generata dalla perdita di acqua. A questo si aggiunge un particolare stato chiamato chetosi (che si verifica quando il corpo non può più bruciare carboidrati e comincia con i grassi).
Un altro effetto negativo dell’eliminazione dei carboidrati è la possibile caduta dei capelli. Altro campanello di allarme che deve farvi tornare a una corretta alimentazione.
Ovviamente ci sono anche molti aspetti positivi. Quando si smette di mangiare carboidrati si allontana anche il rischio di soffrire di diabete. Sono proprio i carboidrati, infatti, a spingere il pancreas a produrre insulina in quantità superiore a quella che sarebbe necessaria.
Ma allora qual è la giusta regola per l’assunzione dei carboidrati? I carboidrati dovrebbero costituire tra il 45 e il 60% delle calorie totali della giornata.
Se possiamo, meglio mangiarli integrali ma non solo, perché la fibra in alcuni casi impedisce l’assorbimento dei sali minerali.