Argomenti trattati
Il virologo Roberto Burioni ha spiegato che al momento ci sono 8 milioni di persone non vaccinate. “Non è razionalmente spiegabile” ha dichiarato.
Covid, Burioni: “8 milioni di non vaccinati. Non è razionalmente spiegabile”
Roberto Burioni, virologo e docente dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha parlato dei non vaccinati a Che tempo che fa. “Ci sono 8 milioni di persone che hanno deciso di non vaccinarsi: è quasi l’Austria. Non è razionalmente spiegabile” ha dichiarato il medico. “C’è una classe di persone che non si è potuta vaccinare, la fascia al di sotto del 12 anni non si è potuta vaccinare. Poi ci sono 8 milioni di persone che hanno deciso di non vaccinarsi: è quasi l’Austria. Queste persone si espongono a gravi rischi e fanno circolare il virus. Siamo salvi perché i giovani si sono vaccinati molto e stiamo prendendo misure più severe rispetto ad altri paesi” ha dichiarato Burioni.
Covid, Burioni: “L’obbligo di vaccino è una decisione politica”
“Questo vaccino ha una sicurezza eguagliata da pochi altri farmaci, è stato somministrato in miliardi di dosi senza sostanzialmente problemi gravi. Il fatto che la gente sia diffidente davanti ad un vaccino sicuro e efficace, che tiene le persone fuori dalle terapie intensive, non è razionalmente spiegabile. Temo che queste persone che non si sono vaccinate fino ad oggi non si vaccinino più. Le prime dosi sono calate drammaticamente. L’obbligo? È una decisione politica” ha spiegato Roberto Burioni, sottolineando che un eventuale obbligo sarà una decisione del Governo.
Covid, Burioni: “Una mancanza di rispetto nei confronti dei morti”
“Dall’1 marzo 2020 al 31 luglio 2021 sono morti 150mila italiani più di quelli che ci attendevamo. C’è chi porta in piazza il cartello con il numero 3.783” ha dichiarato Burioni, parlando delle manifestazioni contro il Green pass. “Di cosa sono morte le altre 146.217 persone? Sono morti oltre 150mila italiani, non va bene sminuire i sacrifici terribili che abbiamo fatto e l’importanza della vaccinazione, è una mancanza di rispetto nei confronti di tutti quei morti, dei loro cari, di chi ha subito le conseguenze economiche, sociali ed emotive di questo terribile periodo” ha aggiunto il professore.