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Prosegue la lotta contro il Covid-19, che continua a fare paura nel Vecchio Continente. Anche in Italia la curva epidemica è in rialzo e il commissario Figliuolo raccomanda di accelerare ulteriormente la campagna vaccinale, aumentando il ritmo delle terze dosi. A dare una nuova speranza nella lotta alla pandemia è la pillola antivirale di Merck, già approvata nel Regno Unito: ma quando arriva in Italia?
Il Regno Unito è il primo Paese al mondo ad aver approvato la vendita e l’uso del molnupiravir, la pillola contro il Covid-19 prodotta da Merck. Il farmaco verrà commercializzato con il nome di Lagevrio. La pillola potrà essere prescritta per il trattamento della malattia da lieve a moderata ed è destinata agli adulti positivi al Covid che presentano almeno un fattore di rischio che potrebbe far sviluppare la malattia in forma grave.
Dopo l’approvazione nel Regno Unito, il nuovo farmaco antivirale realizzato da Merck potrebbe presto essere introdotto anche in Europa, arrivando prontamente in Italia.
Al momento molnupiravir è in revisione sia presso la Fda sia presso l’Ema, che fa sapere di essere “pronta a fornire consulenza agli Stati membri affinché possano rendere disponibile questo nuovo trattamento per l’uso di emergenza, prima di un’autorizzazione all’immissione in commercio”.
Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore della Sanità e membro del Cts, ha dato un ulteriore aggiornamento nel corso di una conferenza. Infatti, ha dichiarato: “Aifa si è già attivata per acquisire una quantità adeguata del farmaco antivirale orale per il Covid-19 molnupiravir”. Quando arriverà il via libera dell’Agenzia europea del farmaco, l’Italia sarà pronta a distribuire la pillola di Merck.
“A fronte della disponibilità dichiarata dall’Agenzia europea del farmaco a supportare eventuali acquisizioni, vi è però un ritardo in quella che sarà l’approvazione a livello centrale da parte di Ema e intanto già Aifa si è mossa”, ha aggiunto l’esperto.
La pillola antivirale potrebbe essere presto approvata anche in Europa.
Stando ai dati emersi da uno studio clinico di fase 3 (condotto su un campione di 775 pazienti), il molnupiravir è in grado di dimezzare il rischio di ospedalizzazione e morte nei pazienti adulti con Covid lieve e moderato, collegato a qualsiasi tipo di variante finora identificata, che non fossero vaccinati e fossero a rischio di sviluppare la malattia in forma grave.